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(25 Giugno 2011) Enzo Apicella

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Nota e osservazioni sui tagli in Bilancio a Roma Capitale ed ai servizi socio-assistenziali ed educativi

(27 Ottobre 2012)

Osservazioni e nota USI e Coordinamento lav. Coop Sociali, enti del terzo settore e aziende su Bilancio “di previsione 2012” e Pluriennale 2012 – 2014 Comune di Roma Capitale – servizi socio assistenziali-educativi e di integrazione, su questioni anche per A.E.C., scolarizzazione Rom e gestione campi, servizi SAISH, SAISA, SISMIF, ACT Azienda Speciale Comunale Farmacap (servizio sociale, farmacie comunali e asilo nido), asili nido in convenzione

La necessità per la cittadinanza romana e per chi lavora nell’erogazione del complesso e variegato ambito dei servizi socio assistenziali educativi e di integrazione, di competenza dell’Ente Locale, gestiti materialmente da soggetti terzi rispetto a Roma Capitale (cooperative, associazioni, enti, consorzi o aziende come la Farmacap), alla pari dei servizi erogati dalle società a totale capitale o con partecipazione comunale che erogano servizi e svolgono attività in altri settori (le c.d. società della holding campidoglio e quelle partecipate), per poter svolgere al meglio e in maniera programmata ed efficace i servizi al pubblico o le attività strumentali, è quella di avere una adeguata e sufficiente COPERTURA ECONOMICA E FINANZIARIA, oltre alla forza lavoro necessaria che sia utilizzata in condizioni regolari di lavoro, contrattuali, salariali, formative e di rispetto delle disposizioni su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Purtroppo nella fase di mancata approvazione a Ottobre del 2012, del Bilancio di “previsione” per l’anno 2012 e di quello pluriennale 2012 – 2014, le stazioni appaltanti capitoline lavorano per frazioni mensili su 1/12 dei finanziamenti stanziati nel 2011 per gli stessi servizi, attività e funzioni, a fronte di prestazioni lavorative e di servizio erogate, con effetto di ritardi sistematici nel pagamento delle fatture (anche per diversi mesi) e di conseguenza a ritardi cronici nel pagamento a chi ci lavora, di salari e retribuzioni. Le stesse TARIFFE ORARIE NEI BUDGET COMPLESSIVI DI AFFIDAMENTO, CONVENZIONE O GARA (sempre in proroga), sono ancora DISOMOGENEI tra Dipartimenti e tra Municipi, NON TENGONO CONTO DEGLI ADEGUAMENTI SALARIALI E DEL “COSTO REALE DEL LAVORO” previsto dai già bloccati CCNL, anche per quanto riguarda la FORMAZIONE, AGGIORNAMENTO DI OPERATORI-TRICI E LA COPERTURA A TUTELA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO. La stessa incertezza salariale, alla lunga, si ripercuote sia sugli effetti occupazionali (a rischio molti posti di lavoro dei precari utilizzati in questi settori, la difficoltà da parte di cooperative, associazioni onlus, aziende, consorzi, di procedere a stabilizzazioni e contrattualizzazione regolare, ma sono a rischio anche i posti di lavoro di chi è socio lavoratore o dipendente a tempo indeterminato…si tratta di migliaia di persone con relative famiglie a carico…), sia sulla stessa qualità dei servizi alla cittadinanza. Alcuni progetti e servizi rischiano la chiusura se non saranno rifinanziati i progetti nel Bilancio capitolino (esempio progetto “Roxanne”, su donne vittima del mercato e della schiavitù della prostituzione, anche minorile, con 1 milione di euro di finanziamento, servizi rivolti all’area delle dipendenze…), altri come quello per i servizi sociali rivolti all’etnia rom, vedono finanziamenti ridotti fino al 50%, con gare di fatto con importi ribassati (scolarizzazione rom e mediazione scolastica integrativa) rispetto al passato, mentre sono previsti aumenti di spesa per la vigilanza nei campi attrezzati (fino a 3.700.000= Euro), che non è la priorità indicata da chi lavora nel settore e da questa fascia di cittadinanza, alcuni progetti di lavoro rivolti alla risocializzazione di ex tossicodipendenti, i servizi come la case famiglia per i minori e le strutture di prima accoglienza. Sono ridotti in nome di trasformazioni e riorganizzazioni, le attività effettuate per conto dell’Agenzia Comunale Tossicodipendenze, specie per le attività decentrate sul territorio, diminuendo l’efficacia e la funzionalità di tali servizi e attività. Stessa sorte per le attività della ex S.O.S. (sala Operativa Sociale, ora in sigla C.O.S.) che non saranno in grado di resistere alle prossime “emergenze” sociali, al di là della necessaria pianificazione degli interventi nella complessa e delicata area del contrasto alle forme di svantaggio e disagio sociale, in una grande città come Roma. Si assiste ad un taglio di circa 11 milioni di Euro dei finanziamenti nei Municipi, che avranno effetti disastrosi sulla già ridotte (di circa il 10%) risorse per le attività e servizi socio assistenziali, che andranno a incidere negativamente sui servizi di assistenza domiciliare ad anziani (SAISA), disabilità (SAISH e attività integrative con le scuole e altri enti pubblici), minori (SISMIF), oltre alle attività di contrasto alle “nuove povertà” e ai nuclei familiari che risentono della pesante crisi. Almeno altri 22 milioni di Euro in meno, di cui chiediamo il ripristino sui capitoli del Bilancio Capitolino per le attività e svolgimento dignitoso dei servizi per le politiche sociali e per quelle educative, compresa una copertura adeguata per il servizio di ASSISTENZA EDUCATIVA CULTURALE (AEC) svolta nelle scuole e di pertinenza del Comune, fino alla c.d. “scuola dell’obbligo”, con personale (quasi 900 persone in totale) che lavorano per conto di cooperative, enti e associazioni, sui quali sarà opportuno relazionarsi sia con la competente C.C.P. Politiche Scolastiche, sia con Assessorato e Dipartimento, impegno che ci prendiamo di affrontare nuovamente a breve, ma che richiede un intervento di copertura economica e finanziaria, anche alla luce della insufficiente credibilità dimostrata dalla “sperimentazione” in 4 Municipi (2°, 4°, 8°, 13°) della riforma e “nuovo” modello di assistenza domiciliare (specie per aree disabilità, minori, anziani). Mancano all’appello anche i 7 milioni di Euro per gli interventi e le politiche sull’area tossicodipendenze, con attività decentrate e un progetto di pianificazione che non si riduca, a non ben identificati “microprogetti” di comunicazione, che non saranno certo di ausilio per le iniziative nei quartieri e territori, vanno ripristinati i 5 milioni di Euro per campi attrezzati per rom, sinti, per gli interventi e le attività sociali, nell’ottica del progressivo superamento della gestione dei campi e una politica di accoglienza e di integrazione, scolastica, lavorativa e di servizi, eliminando il concetto di sicurezza in forma di vigilanza (dando anche maggior senso di responsabilizzazione alle comunità e ai nuclei familiari, anche per il contrasto alla soggezione alla criminalità organizzata). VA RISOLTA LA MANCATA SOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO DI SERVIZIO CON LA FARMACAP, che avrà incidenza negativa non solo per i servizi sociali erogati, ma anche sulle farmacie comunali e sul nido e su una gestione ottimale dell’organizzazione dei servizi e delle condizioni di chi ci lavora, con proposte di ristrutturazione interna già oggetto di confronto sindacale. Su questi punti, chiediamo un dialogo e un confronto con CCP e i Consiglieri Comunali (anche con richieste di audizione e di incontro anche con i Dirigenti delle stazioni appaltanti).

Roma, 25 Ottobre 2012

UNIONE SINDACALE ITALIANA e COORDINAMENTO LAVORATORI E LAVORATRICI COOP. SOCIALI, ENTI DEL TERZO SETTORE E AZIENDE

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