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La borsa o la vita

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(15 Giugno 2010) Enzo Apicella
Il ricatto della Fiat: "Sopravvivere da schiavi o morire di fame"

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Prc Torino: nuovo piano Marchionne senza credibilità

(30 Ottobre 2012)

Questa mattina una delegazione di Rifondazione Comunista ha partecipato al presidio indetto dalla Fiom davanti al Lingotto di Torino in previsione della presentazione del nuovo piano Marchionne sulla Fiat. Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc/Fds di Torino, presente alla manifestazione ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Il piano che Sergio Marchionne andrà a presentare nelle prossime ore non ha e non può avere alcun fondamento e credibilità. Non l’aveva al momento del piano “Fabbrica Italia” archiviato anzitempo dopo essere stato usato come specchietto per le allodole per ridurre diritti, rappresentanza e costo del lavoro. Tantomeno oggi, nella perdurante assenza di un disegno strategico sull’innovazione di prodotto, la Fiat ha alcuna possibilità di ripresa di . Quando una azienda automobilistica interrompe la progettazione di nuovi modelli, come ha fatto l’azienda di Torino, vuol dire una cosa sola, che le scelte vanno nel senso di un disimpegno per quanto riguarda i mercati più difficili come lo sono in questo momento i mercati italiano ed europeo. Scelte di disimpegno, sia detto, su cui hanno sempre più influenza i fondi speculativi di investimento che hanno rafforzato la loro presenza azionaria nel capitale Fiat. Parlare semplicemente di perdita di quote di mercato e di crisi di settore è una litania trita e ritrita. Come dimostra il caso di altre case automobilistiche europee la crisi di settore può valere per alcuni e meno per altri. Dipende dalle scelte che si fanno. Basta farsi bidonare da una azienda che dopo avere nel corso degli anni drenato una quantità inverosimile di soldi pubblici ha mancato di fare investimenti. Basta con la complicità dei partiti di governo e dei sindacati gialli che coprono la deriva della Fiat e la spoliazione dei lavoratori. A questo punto è allo Stato, al Governo a cui va chiesto con forza di fare la loro parte, di assumersi la responsabilità di un intervento – non assistenziale ma diretto avendo gli strumenti per farlo – atto a garantire un piano industriale e di tutela dell’occupazione per sottrarre la Fiat alle strategie di disimpegno e di abbandono”.

Prc Torino

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