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(14 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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UNA CAMPAGNA DI MASSA PER LA NAZIONALIZZAZIONE DELLA FIAT

(2 Novembre 2012)

La rappresaglia di Marchionne contro i lavoratori a Pomigliano dà la misura del cinismo provocatorio della FIAT. Una famiglia capitalista che ha incassato in un secolo una valanga inesauribile di soldi pubblici, vuole imporre la propria legge contro il lavoro, i suoi diritti, e persino le sentenze giudiziarie. La solidarietà che Marchionne oggi rivendica da parte di Mario Monti, non stupisce: è la solidarietà patriottica del capitalismo italiano contro gli operai.

E' necessario allora contrapporre alla radicalità di Marchionne e di Monti una radicalità operaia uguale e contraria. Se la FIAT rivendica pieni poteri contro gli operai, il movimento operaio può e deve battersi per la nazionalizzazione della FIAT, senza indennizzo per i grandi azionisti, e sotto il controllo dei lavoratori. Solo la nazionalizzazione può garantire i posti di lavoro, contro ogni guerra fra poveri, attraverso la ripartizione fra tutti del lavoro esistente a parità di paga. Solo la nazionalizzazione può garantire i diritti dei lavoratori Fiat, liberandoli dalla dittatura di un padrone dispotico. Solo la nazionalizzazione può restituire alla maggioranza della società italiana ciò che ha già “comprato” più volte con le infinite regalie pubbliche al profitto privato degli Agnelli ( 120 miliardi di Euro.. solo tra il 1997 e il 2002): ponendo fine a un inaccettabile “spreco”e ruberia.

La scelta del sindacato SLAI COBAS, ben presente a FIAT Pomigliano, di rivendicare la nazionalizzazione dell'azienda e la restituzione del maltolto, è un fatto molto positivo. Che può aprire un varco a questa rivendicazione esemplare in più ampi settori di lavoratori.

Il Partito Comunista dei Lavoratori rilancia dunque, tanto più oggi, la propria proposta di una campagna di massa per la nazionalizzazione della FIAT a tutte le sinistre sindacali e politiche. E in ogni caso la porterà in tutte le mobilitazioni operaie dell'autunno, saldandola alla parola d'ordine della cacciata di Monti e del governo dei lavoratori: l'unico che possa espropriare gli Agnelli portando gli operai al posto di comando.

1 Novembre 2012

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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