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il pane e le rose

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Non abbiamo paura dei manganelli e non ci facciamo incantare dal politicantismo borghese!

(5 Novembre 2012)

Comunicato sull’Ikea di Piacenza

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All’Ikea di Piacenza è in corso una lotta per il diritto dei lavoratori a organizzarsi e lottare a difesa delle proprie condizioni. Le cooperative del Consorzio CGS, cui l’Ikea dà in appalto la movimentazione delle merci nel suo centro logistico, ha estromesso i lavoratori più attivi tra i lavoratori ed i delegati SI Cobas che avevano invitato i lavoratori alla lotta contro una gestione arbitraria dell’orario di lavoro, per cui alcuni lavoratori fanno sistematicamente gli straordinari, mentre altri, iscritti al SI Cobas, lavorano a orario ridotto e percepiscono solo 500-700 euro al mese.
E’ dal 14 ottobre che i lavoratori delle cooperative appaltate dalla IKEA di Piacenza sono entrati in agitazione e sono in picchetto davanti al magazzino, per difendere il loro sacrosanto diritto di non farsi schiacciare dalla logica tritatutto del profitto dei padroni.
Il tutto inquadrato da una palese volontà della multinazionale svedese di attuare delle vere e proprie “liste di proscrizione” verso gli “indesiderati” del SI-Cobas, in quanto sindacato maggiormente rappresentativo in quel sito.
Siccome la coscienza sporca e l’ipocrisia istituzionale lasciano il tempo che trovano, è apparso subito chiaro a tutti i lavoratori “allontanati” arbitrariamente, con un chiaro intento anti-sindacale, quale fosse il senso dei “tavoli di trattativa” aperti dagli enti locali e dai responsabili delle cooperative. False trattative che nulla intendono discutere, se non il trasferimento degli indesiderati verso altre realtà lavorative. Ossia distruggere il sindacato e far pesare su tutti i lavoratori la spada di Damocle della rappresaglia padronale contro chi osa alzare la testa. Questo non si poteva e non si può accettare. Sarebbe la fine del sindacato all’IKEA, a condizione che esso non si riduca ad un ruolo di viscido servilismo come notoriamente fanno i sindacati “concertativi”, in primis la CISL. Per questo i lavoratori si sono messi a bloccare gli ingressi.
Per questo sono stati ripetutamente manganellati, caricati e feriti (14 in ospedale e una ventina di contusi)dalle “forze dell’ ordine” (evidentemente per l’ordine dei padroni), nonostante essi opponessero solo una coraggiosa, quanto pacifica, opposizione di resistenza ai cancelli, volta solo a far applicare le leggi ed i contratti. Per questo gli stessi lavoratori non intendono piegarsi né alle minacce né ai ricatti e non saranno i manganelli a fermare la loro lotta.

La lotta continua e continuerà, anche nelle forme più varie che la situazione richiederà.

In primo luogo conducendo una campagna di informazione nei punti vendita IKEA, per far conoscere a tutti cosa nasconde l’immagine dei padroni. E far sapere da che parte stanno le tanto conclamate “istituzioni”, che in realtà sono al servizio del profitto ( centro-destra o centro-sinistra nulla cambia; in questo caso è proprio il centro sinistra ad avere stretti legami con le cooperative antioperaie ).
In secondo luogo, preparando una manifestazione il giorno 7 novembre alle ore 18,00 (partenza ai Giardini Margherita davanti alla stazione ferroviaria) con la partecipazione dei lavoratori della logistica piacentina e di tutti coloro che solidarizzano con questa lotta per portare la pressione su tutto il fronte.
In terzo luogo, non dando mai tregua all’IKEA ed alle cooperative compiacenti, estendendo le mobilitazioni qualora lunedì 5 novembre (incontro tra le parti alle ore 18 in Provincia) le cooperative non facciano rientrare tutti i lavoratori in azienda ( attualmente vorrebbero tenere fuori dall’IKEA, mandandoli in altri magazzini, 4 dei lavoratori più attivi), colpendo, così, il sistema di sfruttamento e di schiavitù che si nasconde dietro la coltre della “rispettabilità” del Marchio.

La lotta operaia, così come viene attuata in questo magazzino, può cercare di invertire la deriva che investe milioni di lavoratori, precari, disoccupati di ogni età e provenienza solo riconquistando IL PROTAGONISMO NELLA LOTTA.

Azienda su azienda, territorio su territorio, al di sopra dei settori, delle categorie, dei compartimenti stagni, del concertume, delle false “politiche sociali”… buone solo a strappare qualche manciata di voti, ma incapaci di garantire il pane ad una sola famiglia, ad un solo lavoratore!!!
DALLE LOGISTICHE AD OGNI LUOGO DI LAVORO SALGA QUESTO GRIDO DI LOTTA AL PRIVILEGIO ED AL PROFITTO!!!

COC – Comunisti per l’Organizzazione di Classe, GCR – Gruppo Comunista Rivoluzionario

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