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Territori Occupati, nuova ondata colonizzatrice

(6 Novembre 2012)

Nel giorno delle elezioni Usa, Israele sfida la comunità internazionale e annuncia la costruzione di 1.213 nuove unità abitative a Gerusalemme Est.

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di Emma Mancini

Roma, 6 novembre 2012, Nena News - A poche ore dall'apertura dei seggi negli Stati Uniti, Israele annuncia la costruzione di 1.213 nuove unità abitative nelle colonie di Gerusalemme Est. Un poco azzeccato regalo di addio per Obama o forse un omaggio per la sua rielezione. Washington non farà certo mancare il suo sostegno incondizionato all'alleato israeliano, ma ha più volte - seppur blandamente - chiesto a Tel Aviv di porre fine alla colonizzazione selvaggia dei Territori Palestinesi.

A rendere nota il nuovo piano edilizio nella città santa è stata oggi l'organizzazione non governativa Peace Now: il Ministero dell'Edilizia israeliano ha presentato il piano di costruzione di oltre 1.200 nuove unità abitative (607 nella colonia di Pisgat Zeey e 606 in quella Ramot, entrambe a Gerusalemme Est) e il rilancio dell'appalto per la costruzione di 72 case nell'immensa colonia di Ariel, a Nord della Cisgiordania.

Secondo Peace Now, la mossa israeliana sarebbe diretta conseguenza dell'intervista rilasciata dal presidente dell'Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ad una tv israeliana pochi giorni fa: "Abbas ha dichiarato ancora il suo impegno verso la soluzione a due Stati e il premier Netanyahu risponde con oltre un migliaio di nuove unità abitative nelle colonie".

L'espansione senza sosta del progetto coloniale israeliano nei Territori Occupati è da sempre considerato uno dei maggiori ostacoli al processo di pace, ormai in stallo da anni. Tel Aviv non intende arretrare e con l'annuncio di oggi - in pieno voto presidenziale americano - pare voglia ricordarlo alla comunità internazionale, che considera la colonizzazione una violazione del diritto internazionale.

Eppure negli anni, il numero dei coloni residenti negli insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme Est non fa che moltiplicarsi fino a superare oggi il mezzo milione. Più elevata la stima che ha fornito il mese scorso Richard Falk, relatore speciale delle Nazioni Unite dai Territori Occupati: secondo Falk, solo negli insediamenti israeliani a Gerusalemme Est si contano 200mila coloni, oltre 600mila quelli residenti in Cisgiordania.

Ad ottobre era intervenuto anche il ministro degli Esteri egiziano che definiva la colonizzazione israeliana in Cisgiordania la ragione prima sia dell'impossibilità a realizzare la soluzione a due Stati che dell'instabilità dell'intera regione.

Nena News

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