">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

3 al giorno

3 al giorno

(10 Ottobre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    SITI WEB
    (Flessibili, precari, esternalizzati)

    Facchini Ikea: sempre meno carote, sempre più bastoni

    (7 Novembre 2012)

    faciksemecarote


    Dal 2 novembre, i lavoratori che operano come facchini nel centro merci Ikea di Piacenza hanno bloccato l'ingresso dell'azienda, in segno di protesta per il licenziamento di 14 colleghi, colpevoli di avere denunciato e richiesto una più equa distribuzione oraria e salariale in busta paga. Alcuni di loro lavorano per salari mensili di 500-700 euro.

    L'aggressione, ancora una volta violenta e brutale, da parte delle forze dell'ordine borghese, dimostra, semmai fosse stata necessaria un'ulteriore conferma, il volto nero della dittatura di classe della borghesia. Spinta dalla profonda crisi che colpisce il modo di produzione capitalistico, esprime un'esigenza insopprimibile ad abbassare i salari e ad avere manodopera sempre più subordinata alle esigenze del profitto capitalista.

    La crisi strutturale che attraversa il mondo capitalista costringe la borghesia a non poter più assolvere nemmeno alle minime condizioni contrattuali, che nel precedente ciclo economico – finito una quarantina d'anni fa - rappresentavano la necessaria strada per il coinvolgimento (e il controllo) del proletariato nel processo di formazione del prezzo delle merci.

    I proletari della logistica, Ikea-Piacenza oggi, ieri Basiano o Bologna, non fanno richieste rivendicative di miglioramenti contrattuali, ma semplicemente richiedono una maggior giustizia nell'applicazione dei contratti di settore che già ci sono, e una maggior equità nella distribuzione delle ore lavorative; un'operazione, quindi, di semplice attività sindacale. Ma neanche questa attività - che non mette né ha mai messo in discussione il rapporto di lavoro capitalistico – se non si limita banalmente a compiacere le politiche borghesi, è sempre accettabile dal padronato.

    L'esempio che questi proletari danno è di orgoglio per tutto il proletariato; in quanto comunisti, salutiamo queste scintille di lotta di classe come primi possibili fuochi di un incendio a venire, certi come siamo che solo con il superamento della divisione tra categorie e settori lavorativi vi possa essere lo spiraglio per una difesa concreta dagli attacchi del capitale. Indichiamo, dunque, nel necessario allargamento delle lotte e nella critica al capitalismo la strada maestra per ricompattare il fronte proletario al di sopra delle false divisioni di “razza” o nazione.

    Questi momenti generosi di lotta di classe devono essere sprone per tutti coloro che riconoscono la necessità di un forte e presente partito internazionale del proletariato, senza il quale anche la più generosa delle battaglie non potrà essere combattuta ad armi pari con la borghesia.



    Martedì, November 6, 2012

    Battaglia Comunista

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Ultime notizie del dossier «Flessibili, precari, esternalizzati»

    Ultime notizie dell'autore «Battaglia Comunista»

    4094