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(2 Marzo 2012) Enzo Apicella

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14 novembre: scioperiamo e manifestiamo uniti!

(12 Novembre 2012)

Facciamo del 14 novembre una vera giornata di lotta, di unità e di solidarietà internazionalista!

Compagni, lavoratori, lo sciopero generale e le mobilitazioni del 14 novembre contro la politica di austerità nell’UE si inseriscono nel percorso di ripresa del movimento operaio internazionale, che avanza nel mezzo di una profonda e prolungata crisi capitalistica.
Lo sciopero del 14 è un momento importante per sviluppare su scala più vasta l’unità e la lotta della classe operaia e degli strati popolari colpiti dalle politiche del capitale finanziario e dei suoi governi, che rovesciano sulle spalle degli sfruttati e degli oppressi tutte le conseguenze della crisi.
All’interno di questo processo la classe operaia e i lavoratori riprendono fiducia nelle proprie forze, comprendono la vera natura del capitalismo, smascherano le posizioni collaborazioniste e opportuniste, affermano nuovi metodi di lotta e di organizzazione, nella prospettiva di un cambiamento sociale profondo e radicale.
Dobbiamo dunque fare del 14 novembre una giornata di resistenza comune dei lavoratori e dei popoli, legando la lotta economica e la lotta politica in un’unica lotta di classe contro l’oligarchia finanziaria, le sue istituzioni (come la UE) e i suoi governi (come quello di Monti), contro chi li sostiene, per un governo degli operai e degli altri lavoratori sfruttati, che sorga dalla lotta stessa delle masse.
Scendiamo in piazza non per richiedere illusori e fallimentari patti sociali, ma per difendere in modo intransigente i nostri interessi e diritti, esigendo che la crisi e i debiti siano pagati dai loro responsabili e non dalle vittime, riaffermando l’inalienabile diritto dei lavoratori e dei popoli a decidere se rimanere o no nell’eurozona, senza ingerenze, pressioni e ricatti.
L’acutizzazione delle contraddizioni dell’imperialismo, le continue aggressioni che stiamo soffrendo ci impongono di realizzare l’unità di azione del proletariato e, sulla sua base, un ampio fronte popolare contro l’offensiva capitalista, la reazione politica e le minacce di guerra imperialista. La critica più dura dev’essere rivolta a quelle forze, specialmente i vertici sindacali collaborazionisti, che ostacolano l’unità dei lavoratori, frenano e mantengono divise le loro lotte.
Prepariamo lo sciopero nei posti di lavoro e nel territorio. Rafforziamo il processo unitario tra le tutte le realtà politiche, sindacali, sociali, che si oppongono alle politiche di austerità, ai diktat di UE-BCE-FMI, alle aggressioni della NATO. Lavoriamo per dar vita a piattaforme unificanti, per creare Comitati e Consigli che raccolgano le masse sfruttate e oppresse. Avanziamo nel coordinamento della lotta a livello internazionale.
Il tempo delle illusioni riformiste è finito. Le piaghe del capitalismo come lo sfruttamento dei lavoratori, la disoccupazione, la miseria, l’oscurantismo religioso, l’oppressione dei popoli, le guerre di rapina, la devastazione ambientale, non sono curabili. Questo sistema dev’essere abbattuto e sostituito da un’alternativa sicura: il socialismo proletario, che significa abolizione del lavoro salariato, piena occupazione, benessere sociale, democrazia per i lavoratori, cultura, pace, rispetto dell’ambiente.
I lavoratori si troveranno sempre più di fronte a un dilemma: dittatura dei monopoli capitalistici o del proletariato? Per risolverlo a loro favore è indispensabile costruire un forte Partito comunista, basato sui principi del marxismo-leninismo e dell’internazionalismo proletario, che sviluppi una politica rivoluzionaria. Rompiamo con gli opportunisti, organizziamoci!

Piattaforma Comunista

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