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(Nucleare? No grazie!)

Giappone: nessuna mediazione sull'addio al nucleare

(14 Novembre 2012)

giapnononukesnomediaz

Martedì 13 Novembre 2012 16:29

Dopo il disastro di Fukushima avvenuto quasi due anni fa e le crescenti opposizioni all’energia dell’atomo da parte della popolazione, il Giappone ha confermato nei mesi scorsi la scelta di voler abbandonare progressivamente l’uso del nucleare entro il 2040.

Buona parte dei reattori presenti sul territorio sono già stati spenti ma qualcuno non sembra rassegnarsi a questa scelta, soprattutto chi dallo sfruttamento del nucleare trae non pochi profitti, e cerca strategie per non interrompere la produzione.

E’ il caso della centrale Kashiwazaki-Kariwa, nel Giappone centro-occidentale, dove le autorità hanno disposto la costruzione di un muro anti-tsunami attorno al perimetro dell’impianto, che servirebbe a scongiurare il ripetersi di incidenti come quelli di Fukushima e ad ottenere i permessi per la riapertura della centrale.

Ma l’idea, oltre ad essere costosa, non convince la crescente fetta di popolazione convinta che l’addio al nucleare debba essere davvero tale e non negoziabile con stratagemmi di questo tipo.

A dimostrazione di questo continuano le manifestazioni No Nuke per fare pressione sul governo affinché mantenga gli impegni presi; proprio due giorni fa, a Tokio, migliaia di persone hanno sfilato in direzione del National Diet al grido di ‘Bye bye Nuke’.

La manifestazione si è svolta a pochi giorni dall’annuncio da parte della Tepco (l’azienda proprietaria dell’impianto di Fukushima) di voler richiedere altri 120 miliardi di dollari per bonificare l’area colpita dal disastro del 2011.

I tentativi delle lobby economiche di aggirare le promesse del governo in materia di energia nucleare continuano quindi a scontrarsi con una forte opposizione su tutto il territorio nazionale, da parte di una popolazione sempre più convinta che il nucleare sia una scelta troppo costosa e nociva, da abbandonare a favore di altre fonti energetiche.

Infoaut

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