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(17 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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GRECIA
La protesta sociale diventa permanente

(14 Novembre 2012)

La Grecia si prepara per il nuovo sciopero di oggi a livello europeo, dopo lo sciopero generale di 48 ore del 6 e 7 novembre contro il «Terzo Memorandum» e la manifestazione di domenica scorsa contro la nuova finanziaria dei tagli. Intanto nel paese crescono le occupazioni di edifici pubblici, dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Memorandum che prevede l'immediato allontanamento delle persone dai ministeri ed enti pubblici che hanno contratti privati. La legge sulla loro mobilità prevede di ricevere il 75% dello stipendio per un anno ed essere licenziati se non si trasferiranno ad un'altra amministrazione.
Il sindacato unitario del settore privato Gsee e quello del settore pubblico Adedy hanno proclamato uno sciopero di tre ore, dalle 12.00 alle 15.00, ed ad una manifestazione alle 13.00 in piazza Klathmonos, tra le piazze Syntagma e Omonoia.
Il Pame di Kke sarà oggi assente dalle piazze perché ritiene la Confederazione dei Sindacati Europei «la mano destra della Commissione Europea e delle multinazionali» e «ripete ogni bugia e miseria che utilizzano i capitalisti per nascondere la verità della crisi capitalista che scuote le economie capitaliste da un capo all'altro del mondo». Pame parteciperà solo alle agitazioni di alcuni sindacati del settore pubblico.
Il centro delle protesta si trasferirà giovedì e venerdì alle scuole medie e alle università che si preparano per la commemorazione dell'occupazione del Politecnico di Atene dai carri armati il 17 novembre del 1973. Sono previste due giorni di agitazione per giovedì e venerdì, che di solito finiscono con un corteo fino all'ambasciata americana. Visto che il percorso passa di fronte al parlamento, è poco probabile che il governo lasci i manifestanti passare dal viale dove sono schierati celerini e idranti.
Lunedì sera molto tardi, i ministri delle Finanze dei 17 paesi dell'eurozona hanno deciso di rinviare ogni decisione sui nuovi aiuti internazionali alla Grecia al prossimo 20 novembre. Si sono trovati però d'accordo sull'opportunità di concedere due anni supplementari (dal 2014 al 2016) ad Atene per la riduzione del deficit sotto il 3% alla luce dei recenti sviluppi economici. L'Eurogruppo fa sapere in un comunicato di «sperare» che il 20 novembre ci siano anche tutti gli elementi necessari per dare il via libera alla prossima tranche da 31,2 miliardi di euro in modo che questa possa essere erogata entro fine mese. Il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker ha poi sottolineato - più per tranquillizzare i mercati che altro - che dopodomani la Grecia non andrà in default attraverso un'operazione di rollover sui titoli di Stato a breve termine. Il prossimo 20 novembre, ha aggiunto, «tutti i problemi troveranno una risposta». Su come finanziare i due anni in più da concedere alla Grecia - per un costo stimato in oltre 30 miliardi - e trovare un'intesa con l'Fmi sulla sostenibilità del debito.

Argiris Panagopoulos - Il Manifesto

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