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TESTIMONIANZA E PROGETTO POLITICO

(15 Novembre 2012)

“Una testimonianza rassegnata, oltretutto” : così, in maniera assolutamente condivisibile, Paolo Favilli definisce oggi la posizione di Vendola all’interno del recinto delle primarie del centrosinistra.
L’articolo, apparso sulle colonne del “Manifesto” contiene una ricca analisi attorno a due termini “testimonianza” e “minoritarismo” oggetto, nel corso degli anni, di un’intensa “querelle” all’interno delle forze del movimento operaio, con un chiaro riferimento all’atteggiamento del PCI su questa materia e alla polemica sulle cosiddette “anime belle” che non mi permetto di rammentare nel dettaglio, convinto che tutti noi ricordiamo benissimo quale fu, al tempo, l’oggetto del contendere.
Oggi la situazione si è completamente rovesciata e, sotto quest’aspetto, mi permetto una sola semplice chiosa.
“Testimone” (in più rassegnato, secondo la definizione di Favilli) e “Minoritario” è che si colloca in un campo non proprio, quello del cosiddetto centrosinistra contrassegnato da un’adesione alle politiche liberiste (proprio oggi, tra l’altro, fortemente contestate da milioni di lavoratrici e lavoratori scesi in sciopero in tutta Europa) : un’adesione della quale abbiamo avuto testimonianza diretta ben oltre il sostegno al governo Monti (cosa in sé già particolarmente grave ed emblematica) ma soprattutto nell’adesione – pronta e incondizionata come un tempo facevano i soldatini davanti agli ordini degli ufficiali – alla modifica costituzionale imposta all’art.81, in materia di pareggio di bilancio.
Una scelta, quella, che grida e griderà sempre vendetta.
La cosiddetta “Testimonianza” oggi può rappresentare ben altra cosa: partire cioè da una condizione, sicuramente minoritaria sul piano dei numeri, ma ispirata a un’idea di Progetto Alternativo, di programma comune della sinistra complessivamente intesa (penso all’appello arancione, al No Monti Day, a ciò che rimane, purtroppo, dei disastrati soggetti politici della sinistra d’alternativa o meglio di quei dirigenti e di quei militanti che non intendono arrendersi al qualunquismo della resa incondizionata al liberismo).
Spero che nessuno abbia il coraggio di affermare che all’interno del recinto del centrosinistra ci sia la possibilità di incidere sulle negative dinamiche in atto e che questo sacrificio è necessario per fronteggiare la destra.
Ripeto: la situazione, in questo senso, è ben diversa e andrebbe analizzata fino in fondo con coraggio e realismo, dall’impoverimento progressivo delle masse popolari, dell’aumento esponenziale della disoccupazione in ispecie giovanile, della repressione poliziesca, del logoramento della Costituzione Repubblicana modificata in senso “materiale” dell’instaurazione di una “diarchia” non eletta del popolo, autoritaria e tecnocratica.
La “Testimonianza” come nuovo progetto della sinistra d’alternativa: molto più di uno slogan, una vera proposta politica.
Savona, lì 14 Novembre 2012

Franco Astengo

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