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    IKEA: la giustizia vien lottando

    (16 Novembre 2012)

    ikegiustmilanivienlott

    In attesa che lunedì 19/11 IKEA ripristini i normali volumi presso il Deposito Centrale di Piacenza, i lavoratori in lotta (autorganizzatisi nel Sindacato Intercategoriale Cobas), il cui interesse è quello di lavorare con dignità senza subire ingiuste ed arbitrarie decisioni da parte delle cooperative che mortificano le loro condizioni di vita e di lavoro, stanno rispettando la parola data.

    Permane lo stato di agitazione, rinnovato formalmente ieri dal SI-Cobas a Consorzio e Cooperative in virtù del tentativo di disfarsi - in qualche modo - dei delegati e dei lavoratori più combattivi, e la protesta continuerà sino a sabato con gli operai in presidio permanente che, pur non effettuando alcun blocco, si asterranno dal lavoro in attesa di avere i necessari chiarimenti dalla controparte sulle questioni più dirimenti. Se soluzioni non lesive per i lavoratori saranno raggiunte, lo stato di agitazione terminerà. Se, viceversa, proseguirà la condotta di ostilità verso i lavoratori in lotta ed il SI-Cobas, proseguiremo nella nostra battaglia per affermare quella giustizia che nessuno ci ha mai regalato.

    Mentre l’Ikea confida “sulla efficacia della commissione paritetica già istituita tra le cooperative ed i sindacati confederali affinché venga garantito, anche per il futuro, che i lavoratori non subiscano disparità di trattamenti”, noi confidiamo nella nostra volontà e determinazione e di tutti quei lavoratori che ci stanno sostenendo e che non delegano i loro interessi ai professionisti del sindacalismo filo-aziendale. Questa rappresenta per noi l’unica garanzia per non subire disparità di trattamenti.

    Di seguito sono riportati i punti contenuti nella nostra comunicazione sindacale del 14 c.m. a CGS e cooperative avente per oggetto “Proclamazione stato di agitazione con astensione dal lavoro”, dove si rivendica:

    · Un piano definito e verificabile entro sabato 17/11/2012 per il rientro di tutti i lavoratori, sia quelli lasciati a casa senza nessuna giustificazione che quelli ai quali è stato contestato un addebito disciplinare con sospensione dal lavoro, anche in virtù delle dichiarazione di IKEA di ripristinare il regolare flusso di merci, che tornerà a pieno regime da lunedì 19/11/2012.;

    · Il pagamento delle giornate non lavorate per i soci-lavoratori esclusi dalle turnazioni lavorative, ascrivibili alla unilaterale volontà delle cooperative;

    · La definizione, in maniera inequivocabile, che nell’ipotesi di un avvio della cassa integrazione a rotazione, di cui la stampa locale ha dato notizia - inizialmente prevista per 334, poi per 104 ed infine per una trentina di lavoratori - essa non sia improntata in una cornice di discriminazione sindacale. Non potrebbe essere in alcun modo accettata dalla nostra O.S. una lista di rotazione governata non da un criterio oggettivo ma da uno arbitrario e discriminatorio. Non accetteremo, cioè, che i soci-lavoratori che stanno protestando e portando avanti il contenzioso sindacale con il Consorzio, vengano forzatamente messi in ferie al fine di fargliele consumare per dirottarli verso la cassa integrazione. Se e quando tale strumento sarà utilizzato, in relazione a cali di volume accertabili, la rotazione dovrà tener conto della situazione relativa al monte ferie attualmente disponibile per ogni singolo socio-lavoratore in forza presso il Deposito Ikea e del fatto che per molto tempo la gestione arbitraria degli straordinari ha penalizzato consistentemente un elevato numero di lavoratori che hanno percepito magrissime buste paga per numerosi mesi a fronte di una riduzione del loro orario di lavoro, creando, in tal modo, un divario salariale tra i lavoratori stessi.

    · L’iniquità e la sostanza antisindacale verso la nostra O.S. dell’intenzione di costituire delle Commissioni Paritetiche per ogni singola società cooperativa operante nel cantiere Ikea, “composta da numero massimo di 6 (sei) componenti indicati dalle parti, di cui metà a nomina coop e uno per ogni OO.SS. Confederale” escludendo, di principio, il Sindacato Intercategoriale Cobas che si sta battendo apertamente per l’equità di trattamento per tutti i soci-lavoratori presso il suddetto appalto.



    Piacenza, 15/11/2012

    Sindacato Intercategoriale Cobas -Deposito Centrale Ikea

    Fonte

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