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(22 Novembre 2012)

E' morto il compagno Stefano Musacchio, storica avanguardia operaia alla Fiat di Termoli

stefanomusacciociaosicobas

Con grande dolore apprendiamo che Il compagno Stefano Musacchio, ex operaio alla Fiat di Termoli, una storica avanguardia tra gli operai di quella fabbrica, poi in pensione, è morto lunedì 19 novembre 2012.
Per tutta la sua vita ha lottato per difendere i diritti di tutti i lavoratori, diventando segretario della FIOM proprio nel momento dello scontro più cruento, negli anni in cui la Fiat mandava nei reparti confino i lavoratori che si opponevano alla sua politica.
Nel 1994 fu tra i fondatori dello Slai Cobas perché il suo temperamento di schietto comunista mal sopportava il servilismo dei sindacati confederali piegati alle esigenze dei padroni.
Nel 2003 fu licenziato perché - in occasione della guerra contro l’Iraq, cui parteciparono anche le truppe italiane - issò ai cancelli della Fiat di Termoli la bandiera della pace contro la politica guerrafondaia dello Stato imperialista italiano ma ottenne il rientro con una dura vertenza conclusasi con una sentenza del tribunale a lui favorevole, nonostante la FIAT avesse fatto ricorso fino in Cassazione..
Era un lottatore, un leone mai domato dalla “frusta” adoperata dalle direzioni aziendali che si erano avvicendate nei tanti anni in quello stabilimento; sempre pronto a sostenere quei giovani, come il compagno Andrea (diventato poi il marito di sua figlia), che si erano avvicinati all’organizzazione diventandone, a loro volta, punto di riferimento per chi lottava in azienda.
All’inizio del 2011 come è noto, uscimmo dallo Slai Cobas, decidendo di proseguire nella strada che va verso la formazione di un sindacato genuinamente al servizio degli interessi di classe.
Stefano nell’aprile di quello stesso anno decise, di unirsi a noi, una scelta di continuità politica nel solco della coerenza di classe.
Da vero comunista, da autentico combattente, non andò mai “in pensione” ma anzi è stato tra i compagni più attivi di quel gruppo di Termoli che dette vita al S.I. Cobas, riuscendo ad essere uno stimolo ed una figura di riferimento - da compagno carismatico quale è sempre stato - per i compagni più giovani, tra i quali anche il figlio e la figlia, nel proseguire la lotta a fianco dei proletari di quella zona, senza mai arrendersi nel portare avanti la costruzione dell’organizzazione per un sindacato di classe.
Tra le foto che riportiamo la prima, fatta il 15 aprile del 2011, è una di quelle che più ci è cara. Stefano è in mezzo ad un gruppo composto da nostri compagni e da operai cinesi, alcuni tra i tanti lavoratori per i quali Stefano è stato un punto di riferimento insieme al nostro gruppo di compagni di Termoli.
Ciao Stefano! Questa foto è una espressione tangibile del tuo essere parte attiva della classe proletaria internazionale, di quei milioni di proletari che lottano in tutto il mondo contro il dominio e lo sfruttamento borghese.
Ciao Stefano! La tua bandiera, la bandiera dell’istanza proletaria e della dignità di classe, è in buone mani, soprattutto in quelle dei giovani che con il tuo esempio hai saputo formare.

SINDACATO INTERCATEGORIALE COBAS

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