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Pomigliania

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(24 Giugno 2010) Enzo Apicella
Mentre la Lega rilancia la secessione della Padania, gli operai di Pomigliano fanno fallire il plebiscito richiesto dalla Fiat.

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CRONACHE DA POMIGLIANO

(23 Novembre 2012)

Pubblicato in Operai Contro Numero199-12

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Mercoledì 21 novembre Pomigliano
Assemblea sindacale in fabbrica. Tutti i sindacati non collaborazionisti esclusi.
Presenti quindi UIL FIM UGL FISMIC.
La partecipazione operaia non è alta. Molti ne approfittano per riposare.
Ciononostante, l’assemblea pur organizzata in modo blindato, rimane in gola ai collaborazionisti e al padrone.
Terracciano dirigente FIM viene fischiato a più riprese. Per troppa stupidità o troppa arroganza fa due passaggi di troppo.
Prima afferma: “Non lamentiamoci i dirigenti mica stanno con la frusta in mano”!
E giù la prima salva di fischi.
Poi, non contento insiste: “Se avete lamentele fatele presente ai vostri delegati che sono sempre con voi”! E qui la riprovazione degli operai è plateale.
Nonostante le spie dell’azienda, nonostante i sindacalisti venduti, nonostante i ricatti, la rabbia comincia a manifestarsi a Pomigliano.
Gli operai assunti in FIP hanno abbandonato ogni illusione.
Il piano Marchionne è una fregatura. Lavorano come bestie. Guadagnano poco come prima. Spesso sono a cassa integrazione. I capi sono diventati insopportabili. E cosa peggiore, pur avendo dovuto accettare tutto questo per sopravvivere, la fabbrica non è sicura. La Panda non si vende e lo stabilimento così non ha prospettive.
A quando la ribellione aperta?

Un operaio di Pomigliano

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