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La Gelmini ha ragione

La Gelmini ha ragione

(26 Novembre 2010) Enzo Apicella
Manifestazioni studentesche contro la "riforma" Gelmini in tutte le città.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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(La controriforma dell'istruzione pubblica)

No alla dismissione della scuola pubblica!
No alle politiche di austerità!

(24 Novembre 2012)

Volantino per il 24 novembre

Il governo Monti prosegue sulla strada della dismissione dell’istruzione pubblica e del massacro dei lavoratori segnata da Berlusconi e Gelmini, confermando l’attuazione di tutti i provvedimenti del governo precedente (responsabile di 8 miliardi di tagli in tre anni e di oltre 150mila licenziamenti) e tagliando ulteriori risorse (circa un miliardo di euro).
Noi vogliamo un'altra scuola, che sia pubblica, laica, democratica e di qualità, per questo diciamo:

• No alla proposta di legge n. 953 sostenuta da PdL e PD che prevede lo smantellamento degli organi collegiali, annullando le conquiste di democrazia ottenute con anni di lotte da insegnanti e studenti
• No all'aumento dell'orario di lavoro degli insegnanti – né per legge né per contratto
• Per il rinnovo immediato del contratto collettivo e lo sblocco degli scatti di anzianità, per riqualificare la professione docente portando gli stipendi a livello europeo
• No al concorso truffa, per l'assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e un sistema di reclutamento che garantisca l’assunzione a tempo indeterminato dei precari entro tre anni di servizio prestato per supplenze
• Per il rifinanziamento immediato della scuola pubblica statale con la restituzione degli 8 miliardi di euro indebitamente sottratti dal governo Berlusconi. Basta finanziamenti alle scuole private

Le politiche contro la scuola pubblica sono politiche contro i lavoratori e le lavoratrici, sia direttamente perché colpiscono i diritti di chi lavora nella scuola, sia indirettamente perché negano il diritto allo studio per i lavoratori e le lavoratrici di domani, puntando a costruire una massa ignorante e asservita al dominio dei padroni sui luoghi di lavoro e ai poteri forti nella società.
Queste politiche vengono giustificate con la necessità di fronteggiare la crisi e aggiustare i conti pubblici per il pagamento del debito, accumulato negli anni al fine di favorire speculatori e capitalisti. Le lavoratrici e i lavoratori, le studentesse e gli studenti non sono responsabili della crisi economica e non hanno contribuito alla formazione del debito, sono anzi in credito di democrazia e di diritti, e con la lotta se li devono riprendere!

Contro le politiche di austerità imposte dalla BCE e dalla Commissione
europea, costruiamo un movimento insieme alle lavoratrici e lavoratori di tutta Europa!

Sinistra Critica Organizzazione per la sinistra anticapitalista

Fonte

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