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21/11 - FARC ANNUNCIANO UN CESSATE IL FUOCO UNILATERALE PER DUE MESI

(24 Novembre 2012)

“Il Segretariato delle FARC-EP, raccogliendo l'immenso clamore di pace dei più diversi settori del popolo colombiano, ordina alle unità guerrigliere in tutta la geografia nazionale di cessare ogni tipo di operazioni militari offensive contro la forza pubblica e le azioni di sabotaggio contro l'infrastruttura pubblica o privata durante il periodo compreso fra la mezzanotte del 20 novembre del 2012 e la mezzanotte del 20 gennaio del 2013”.

Questo è l'incipit dell'ultimo comunicato emesso dal Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP il 19 novembre scorso, che annuncia un cessate il fuoco unilaterale “necessario affinché le parti che iniziano il dialogo raggiungano il proposito desiderato da tutti i colombiani”.
Benché quella del cessate il fuoco bilaterale fosse l'opzione più ragionevole per iniziare in un clima adeguato i dialoghi di Pace all’Avana, e nonostante le reiterate richieste in questo senso da parte dell'insorgenza, il governo si è sempre fermamente rifiutato di prendere in considerazione questa ipotesi; nel documento si richiede al regime di cessare “la guerra sociale imposta con le sue riforme e leggi di miseria e di fame”, in riferimento alle aberranti politiche neoliberiste di Santos, che in piena continuità con il narcogoverno Uribe massacra il popolo e quel poco che resta di stato sociale con controriforme dagli impatti devastanti.
Il comunicato si chiude ribadendo che “il popolo ha il diritto di prendere la parola nei tavoli di conversazione per tracciare il destino della Colombia”.
Mentre l'insorgenza, coerentemente con il perseguimento di una pace con giustizia sociale, dichiara un cessate il fuoco unilaterale, il regime colombiano, guerrafondaio fino al midollo, prosegue nella sua guerra sporca investendo cifre spropositate dell'erario nel business della guerra, e abbattendo la mannaia dei tagli e delle privatizzazioni sulla società colombiana.

Associazione Nuova Colombia

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