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(27 Novembre 2011) Enzo Apicella

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(Capitale e lavoro)

No all'accordo sulla produttività
No ai sindacati complici
Sì all'unità di tutti i lavoratori

(29 Novembre 2012)

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Cisl, Uil e Ugl (i cosiddetti sindacati “complici”) hanno firmato il 21 novembre con tutte le associazioni padronali un accordo, detto “sulla produttività”, che punta ad assestare un colpo micidiale alle condizioni di lavoro e salariali di tutte e tutti le lavoratrici e i lavoratori.

1.Viene definitivamente cancellata ogni certezza sul recupero del potere d’acquisto dei salari rispetto all’aumento dei prezzi. In poche parole i salari nei prossimi rinnovi contrattuali aumenteranno solo nella misura ritenuta “compatibile” dalla Confindustria e dai padroni. Dal dopoguerra ad oggi era sempre esistito un parametro di recupero dall’inflazione (anche se a più riprese peggiorato).
2.Non solo, ma la contrattazione aziendale o territoriale (che peraltro riguarda non più del 30% dei lavoratori dipendenti) non si somma più a quella nazionale, ma viene finanziata sottraendo risorse economiche agli aumenti nazionali.
3.I lavoratori anziani, costretti a rimanere in azienda per le controriforme previdenziali, verranno messi a part time per essere parzialmente e poi totalmente sostituiti da lavoratori giovani, con contratti precari e sottopagati. Questa osano chiamarla “solidarietà tra le generazioni”!
4.Materie fondamentali dei contratti nazionali (flessibilità degli orari, mansioni, organizzazione del lavoro…) vengono trasferite alla contrattazione aziendale consentendo dunque maggiore arbitrario padronale nella gestione della manodopera.
5.Si consente a livello aziendale ogni tipo di deroga sulle norme dei contratti e perfino sulle leggi dello stato. Si consente il demansionamento e la sorveglianza elettronica a distanza sui lavoratori, cose esplicitamente vietate da leggi nazionali.

Anche i disoccupati saranno penalizzati da questo accordo: facendo lavorare più a lungo e più intensamente chi già lavora si toglie lavoro a chi non ce l’ha. Diminuendo ancora di più il potere d’acquisto dei salari si aggrava la recessione e si diminuisce l’occupazione. Gli oltre 2 miliardi di euro destinati alla detassazione dei premi di supersfruttamento vengono sottratti agli ammortizzatori sociali, togliendo così reddito a chi resta o resterà senza lavoro.

La Cgil non firma, ma non organizza una vera lotta contro l’accordo.

Questo accordo va drasticamente respinto da tutti i lavoratori. I sindacati firmatari dell’accordo non ci rappresentano.

Organizziamoci dal basso, manifestiamo il nostro rifiuto.

Sinistra Critica

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