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Sciopero

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(28 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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(Lotte operaie nella crisi)

Per una nuova stagione di lotta unitaria tra studenti e lavoratori!

(3 Dicembre 2012)

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Le politiche di austerità europee, promosse con l’ideologia del risanamento dei bilanci degli stati e del pagamento del debito, si stanno dimostrando per quello che sono: un attacco senza precedenti ai diritti fondamentali dei cittadini europei, per scaricare sulle lavoratrici e i lavoratori, sui giovani precari/e e sulle studentesse e gli studenti il peso economico della crisi capitalistica mondiale.

Mentre le banche e le grandi imprese (compresa l’Ilva, dopo il disastro ambientale e sanitario che ha provocato) vengono salvate con ingenti esborsi di risorse pubbliche, i servizi sociali (scuola e sanità in primis) vengono tagliati e privatizzati, si impongono condizioni di lavoro e salariali sempre peggiori, si condannano alla disoccupazione e alla precarietà milioni di giovani e non solo.

In questo autunno è insorto un movimento di massa degli studenti e delle studentesse insieme agli insegnanti e al personale della scuola, contro il disegno di legge Aprea-Ghizzoni che svilisce la democrazia annullando gli organi collegiali e favorendo l’ingresso dei privati nella gestione delle scuole, contro i tagli attraverso l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario, contro il concorso truffa per i precari. Studenti e lavoratori sono scesi in piazza insieme il 27 ottobre durante il No Monti Day, il 10 e il 14 novembre per lo sciopero generale europeo, e ancora il 24 novembre anche per rispondere alla repressione violenta messa in atto dal governo. Questo movimento sta ottenendo risultati significativi, riuscendo a bloccare i provvedimenti del governo e della maggioranza parlamentare trasversale.

Oggi, con il patto sulla produttività firmato da governo, Confindustria e sindacati complici, si rende esplicita la ricetta della BCE: aumentare l’intensità dello sfruttamento dei lavoratori, comprimendo ulteriormente le speranze di trovare lavoro stabile per milioni di disoccupati e precari. Allo stesso tempo si attacca il contratto collettivo nazionale, in modo da poter ricattare più facilmente i lavoratori e le lavoratrici in ciascuna azienda, dividendoli per poter meglio comandare.

Gli attacchi agli studenti e ai lavoratori pubblici e privati hanno la stessa matrice e lo stesso obiettivo: la BCE e i padroni europei vogliono far pagare la crisi agli oppressi e agli sfruttati, salvando i poteri forti, le grandi imprese e le banche. La risposta deve essere unitaria: studenti, lavoratori, precari contro le politiche di austerità, per riprenderci i nostri diritti.

No al patto per la produttività!

No alla privatizzazione e ai tagli alla scuola!

Per la nazionalizzazione senza indennizzo delle aziende strategiche e

delle banche, poniamole sotto il controllo sociale!

Sinistra Critica

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