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Nel "giardino di casa" degli USA

Nel giardino di casa degli USA

(5 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Elezioni presidenziali 2010. Il Brasile si sposta a sinistra.

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    Dichiarazione di Guayaquil dei partiti comunisti e operai dell'America Latina

    (5 Dicembre 2012)

    Guayaquilindios

    04 Dicembre 2012 17:23

    da www.solidnet.org

    Commemoriamo il 15 novembre 1922, nel novantesimo anniversario della prima grande giornata della classe operaia ecuadoregna, il cui tragico epilogo fu il massacro di migliaia di lavoratori, noto come “Le croci sull'acqua”.

    Il Partito Comunista dell'Ecuador rileva l'importanza che assume tale commemorazione, alla presenza di invitati speciali, delegati dei partiti comunisti del Continente, allo scopo di cominciare a rendere, a livello della Nostra America, un riconoscimento a episodi e personaggi storici, emblematici del movimento rivoluzionario continentale. Si ritiene anche opportuno e necessario lo scambio di informazioni e esperienze, di prima mano, sulle lotte dei partiti comunisti nei rispettivi paesi, nel momento attuale, in cui molti di loro vivono processi democratici e rivoluzionari, senza precedenti.


    Hanno accettato l'invito e partecipato le seguenti organizzazioni: Partito dell'Avanguardia Popolare di Costa Rica; Partito Comunista della Bolivia; Partito Comunista dell'Argentina; Partito Comunista del Venezuela; Partito Comunista del Perù (Patria Rossa); Partito Comunista di Cuba; Partito Comunista dell'Uruguay; Partito Comunista Colombiano; Partito Comunista del Brasile; Partito del Popolo di Panama; Partito Comunista del Cile; Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale e Partito Comunista dell'Ecuador. Abbiamo ricevuto saluti dal Partito Comunista del Messico. I partecipanti hanno concordato di firmare questa Dichiarazione di Guayaquil:

    Esprimiamo il nostro ringraziamento al Partito Comunista dell'Ecuador per l'iniziativa, e allo stesso tempo esprimiamo profonda solidarietà con il popolo ecuadoregno e il suo processo di cambiamento antimperialista e democratico, guidato dal Presidente Rafael Correa Delgado.

    I partiti, in rappresentanza dei propri iscritti, si felicitano con il popolo venezuelano e il comandante Hugo Chavez Frias per la grandiosa e strategica vittoria della Rivoluzione Bolivariana nelle elezioni dell'ultimo 7 ottobre.

    Allo stesso modo, sono di grande importanza le vittorie elettorali delle forze di sinistra nelle elezioni locali svoltesi in Brasile e in Nicaragua. In quest'ultimo paese, si consolida sempre di più la Rivoluzione Sandinista nella sua seconda fase, come ha confermato la vittoria elettorale alle elezioni municipali di quest'anno, il cui esito a favore delle forze rivoluzionarie non ha precedenti nella storia della democrazia.

    D'altro lato, la Rivoluzione Cubana ratifica e rafforza il proprio modello democratico con la partecipazione del 94% della popolazione alle elezioni per le autorità locali.

    Si manifesta il proposito di incrementare le giornate e le campagne per la fine dell'infame blocco imperialista contro Cuba e per l'immediata liberazione dei Cinque Patrioti Cubani, antiterroristi, prigionieri ingiustamente negli Stati Uniti. Si ribadisce la posizione dei nostri popoli per la sovranità dell'Argentina sulle Isole Malvine, per l'indipendenza di Porto Rico e per il diritto della Bolivia a uno sbocco al mare.

    Nei paesi fratelli di Venezuela, Bolivia, Nicaragua, Uruguay, El Salvador, Argentina e Brasile si stanno vivendo processi antimperialisti e di profondo contenuto democratico. Si distingue l'eroica lotta della gioventù cilena per il diritto universale all'educazione, come anche la tenace resistenza del popolo mapuche.

    Speciale attenzione meritano le nuove iniziative di pace presentate in Colombia, che necessitano dell'appoggio, della solidarietà e della vigilanza dei popoli, nella prospettiva dell'avanzata democratica nel Continente.

    Assistiamo al risveglio della Nostra America che ha come obiettivo l'indipendenza economica e politica dall'Impero, e l'abbandono delle politiche neo-liberali imposte attraverso il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e la Banca Interamericana di Sviluppo, che hanno portato a una profonda crisi sociale e politica, che si è manifestata nel saccheggio dei nostri territori da parte delle multinazionali, nelle privatizzazioni di settori strategici dell'economia, nella speculazione finanziaria, nella concentrazione della proprietà della terra, nella disoccupazione, nell'aumento vertiginoso della povertà, nell'emigrazione massiccia di compatrioti e nella corruzione.

    Aumenta il numero di paesi i cui popoli scelgono con il loro voto conseguente un nuovo modo di vita. Si creano nuovi modelli costituzionali che tendono a garantire l'indipendenza nazionale e la sovranità di fronte all'imperialismo; a offrire alla maggioranza della popolazione nella sua espressione legittima, per la prima volta nella storia, la realizzazione dei suoi diritti fondamentali al benessere, al lavoro, alla terra, alla salute, all'educazione, alla sicurezza sociale; a garantire ancora i di diritti di Madre Terra. Nei nostri paesi, si sviluppa una crescente lotta economica, ideologica e politica, in presenza di un importante mutamento dei rapporti di forza a favore dei popoli. Le forze rivoluzionarie stanno guadagnando spazi nei parlamenti e nelle altre istanze fondamentali del potere.

    Esistono, tuttavia, ostacoli che non hanno ancora permesso di approfondire i processi di trasformazione strutturale, come la riforma agraria, per democratizzare il possesso e la coltivazione della terra, per garantire pienamente la sovranità alimentare; o la limitazione della proprietà privata dei monopoli nazionali e/o transnazionali sui grandi mezzi di produzione.

    I processi di integrazione hanno come riferimento, senza dubbio, le crescenti posizioni antimperialiste e democratiche dei nostri popoli e di gran parte dei loro governi. ALBA, UNASUR, MERCOSUR e CELAC definiscono una nuova rotta per il futuro della Nostra America, la via del socialismo, avendo in considerazione le particolarità e caratteristiche di ciascun paese.

    Salutiamo la grande vittoria di Cuba all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove ha contato sull'appoggio di 188 paesi, isolando l'Impero che ha unicamente l'appoggio di Israele, della minuscola Palau e le astensioni della Micronesia e delle Isole Marshall.

    L'Impero non cessa di cospirare contro questa realtà e finanzia, attraverso le sue agenzie e gli agenti locali, colpi di Stato come quelli materializzati in Honduras e nel Paraguay; e i tentativi frustrati in Venezuela, Bolivia e Ecuador. Per questo, manipola la questione dell'insicurezza, suggerendo politiche più repressive che comprendono la criminalizzazione delle proteste sociali; e manipola pure la questione del narcotraffico e del terrorismo, per giustificare la sua presenza militare nella regione. Importanti settori popolari sono influenzati dalle agenzie imperialiste, come USAID; e in altri casi sono disorientati da organizzazioni che si proclamano di sinistra, ma che sono oggi sulla stessa linea della destra filo-imperialista.

    I processi menzionati avvengono nello stesso momento in cui diventa sempre più acuta la crisi del sistema capitalista a livello globale; mentre l'aggressività dell'imperialismo minaccia interi popoli, come nel caso del Medio Oriente, senza escludere la possibilità di una guerra di aggressione di proporzioni enormi. Il cosiddetto Primo Mondo sta fallendo, le proposte neo-liberali sono all'ordine del giorno, la disoccupazione dilaga, come i tagli alla spesa pubblica, alla salute, all'educazione; i lavoratori scendono nelle strade per difendere i loro diritti e proclamare che un altro modello di vita è possibile. Si va chiarendo sempre più che il principale nemico dell'umanità è l'imperialismo e che l'unica via di uscita per i popoli, definitivamente, è il socialismo.

    E' necessario e possibile, in queste circostanze, suggerire nuove e più complesse forme di alleanza strategica dei settori antimperialisti, democratici e rivoluzionari; proponendo, in ogni caso, un programma politico realizzabile di sinistra, che vada oltre i processi elettorali. Sviluppare la più profonda solidarietà nelle lotte dei nostri popoli a livello continentale; portare avanti la lotta ideologica attraverso la battaglia delle idee come ha affermato il comandante Fidel Castro, utilizzando tutti i mezzi alternativi di comunicazione, a partire dal principio di José Marti che le trincee delle idee valgono più delle trincee di pietra. Riscattare la memoria storica dei nostri popoli, perché tutti i giovani conoscano i propri eroi e sappiano che, qui a Guayaquil, nel 1829, Simon Bolivar aveva messo in guardia la Patria Grande che “gli Stati Uniti sembrano destinati dalla Provvidenza a spargere miseria in America Latina in nome della libertà”.

    I partiti comunisti intendono realizzare incontri regionali e sub-regionali che sviluppino lo scambio di esperienze e solidarietà tra i nostri popoli, e che siano partecipati anche da altre forze democratiche, rivoluzionarie e antimperialiste della Nostra America.

    Partito dell'Avanguardia Socialista di Costa Rica
    Trino Barrantes. Presidente

    Partito Comunista della Bolivia
    Ignazio Mendoza. Segretario Generale

    Partito Comunista dell'Argentina
    Alejandro Forni. Segretario Generale di Fede

    Partito Comunista del Venezuela
    Oscar Figuera. Segretario Generale

    Partito Comunista del Perù (Patria Rossa)
    Rolando Breña. Segretario Generale

    Partito Comunista di Cuba
    Yudyth Rivera, Dipartimento Internazionale

    Partito Comunista di Uruguay
    Daniel Coira. Segretario delle Relazioni Internazionali

    Partito Comunista Colombiano
    Jaime Caicedo. Segretario Generale

    Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale
    Carlos Fonseca. Segretario delle Relazioni Internazionali

    Partito Comunista del Brasile
    Ricardo Alemão Abreu. Segretario delle Relazioni Internazionali

    Partito del Popolo di Panama
    Moisés Carrasquilla. Coordinatore della Direzione Politica

    Partito Comunista del Cile
    Edoardo Cepeda. Delegato del PCCh

    Partito Comunista dell'Ecuador
    Winston Alarcón. Segretario Generale

    Traduzione a cura di Marx21.it

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