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Egitto: domani cortei di islamisti e opposizione

(10 Dicembre 2012)

Sara' un martedi' di forte tensione al Cairo e in altre citta'. Si temono incidenti. I Fratelli musulmani avviano campagna per il referendum contestato da laici e socialisti

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della redazione

Il Cairo, 10 dicembre 2012, Nena News - Non ferma le proteste popolari la decisione del presidente egiziano Mohammed Morsi di rinunciare ai superpoteri che si era attribuito, lasciando però inalterata l'inappellabilità delle sue dichiarazioni costituzionali. L'opposizione riunita nel Fronte di Salvezza Nazionale ieri è tornata a chiedere con forza il rinvio del referendum costituzionale del 15 dicembre. Per il suo contenuto e perchè rischia di innescare nuovi incidenti, nel clima di tensioni e violenze che attraversa il paese.

A sostegno della linea delo scontro aperto con la presidenza sono in particolare il liberal e premio Nobel per la pace Mohammed ElBaradei e il socialista Hamdin Sabahy.

Morsi però non fa marcia indietro e a chi lo contesta propone solo che, in caso di vittoria del "no", venga eletta direttamente una nuova assemblea costituente. Allo stesso tempo ripete che la data del voto rimane quella fissata fin dall'inizio, il 15 dicembre.

Referendum che la potente macchina organizzativa dei Fratelli Musulmani si sta già attrezzando a vincere. Sul sito web della Fratellanza c'è lo slogan "Sì ad una buona costituzione", e sono mostrati video sui lavori dell'assemblea costituente tanto contestata dall'opposizione.

Non sono passate inosservate peraltro le pesanti minacce rivolte al fronte laico da Mohammed Badie e Kairat al Shater, rispettivamente leader e numero due dei Fratelli musulmani, il movimento al quale appartiene il presidente Morsi. Pesa anche il passaggio di alcuni caccia F-16 a bassa quota ieri sul Cairo dopo la dichiarazione con la quale le Forze Armate hanno detto di non poter tollerare che il Paese venga portato nel baratro.

Domani scenderanno in strada migliaia di militanti dei Fratelli musulmani a sostegno di Morsi e di una Costituzione a forte orientamento islamista. Altre decine di migliaia di egiziani, mobilitati dall'opposizione, protesteranno contro il presidente e il referendum.

Proteste che forse saranno rese ancora più forti dall'ondata di rincari di vari beni di consumo - sigarette, bevande gassate, olio da cucina, birra, bollette dei telefoni cellulari - nell'ambito del piano proposto dallo stesso Egitto al Fondo monetario internazionale per ottenere un prestito di 4,8 miliardi di dollari.

Nena News

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