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(15 Dicembre 2012)

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13 dicembre 2012

“Fate particolare attenzione ai nomadi, spesso identificabili per gli abiti trasandati ma oggi sempre meglio vestiti”. “Pullulano gli zingari, alcuni dei quali, bambini inclusi, sopravvivono grazie a furtarelli spesso messi in atto ai danni degli stranieri e dei turisti”. Queste frasi, che non avremmo mai voluto leggere, compaiono nelle guide alla città di Roma del National Geographic.

Le guide generalmente forniscono suggerimenti e consigli: cosa vedere, dove andare a mangiare. Molte prevedono anche delle sezioni in cui si indicano alcune zone dove prestare maggiore attenzione, o particolari pericoli da evitare. Ma invitare i turisti a stare attenti nei luoghi affollati o di passaggio è decisamente diverso da allarmarli nei confronti di determinati cittadini, come ha deciso di fare la National Geographic Society nelle guide del 2007 e del 2011.

Non solo: nelle guide vengono utilizzati termini con un’accezione comune dispregiativa, come “zingari” e “nomadi”, associati a parole veicolanti un’immagine altamente negativa. Parlare di persone “identificabili per gli abiti trasandati”, di “giovani madri con i neonati al collo” che “si coprono le mani con cartoni o giornali mentre frugano nelle tasche” risulta decisamente stigmatizzante per un intero gruppo di persone, così come appare offensivo affermare che queste persone “pullulano” e “sopravvivono grazie a furtarelli”.

Per questo, l’associazione Naga ha inviato una lettera alla National Geographic Society, segnalando il contenuto discriminatorio di queste frasi. L’associazione ha evidenziato come il senso esplicito di queste parole sia “quello di mettere il lettore in guardia da un particolare gruppo di persone, incitando in questo modo alla discriminazione per motivi razziali o etnici”. Ha inoltre sottolineato che, come esplicitato dall’articolo 2, paragrafo 3, del decreto legislativo 215/2003, sono considerate discriminazioni “anche le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi di razza o di origine etnica, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una persona e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante od offensivo”.

Per questi motivi il Naga ha chiesto che le frasi in questione, e qualsiasi riferimento discriminatorio, vengano eliminate dalle guide e che le edizioni già stampate e distribuite nelle librerie vengano corrette. In caso contrario, si è detto pronto ad aprire procedimenti legali.

Clicca qui per leggere la lettera del Naga

www.cronachediordinariorazzismo.org

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