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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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(20 Dicembre 2012)
L'annullamento delle sinistre nel blocco “arancione” con Di Pietro segna la liquidazione persino simbolica, sul terreno elettorale, di una presenza indipendente del mondo del lavoro: dissolta nell'abbraccio subalterno con un ex magistrato questurino, e subordinata all'egemonia culturale di un indistinto civismo progressista.
La disastrosa esperienza arcobaleno viene dunque replicata in peggio.
Il fatto che ciò accada nel momento della massima aggressione capitalistica contro i lavoratori, e della massima crisi della loro rappresentanza politica, rende questo atto liquidatorio ancora più grave. Tanto più a fronte dell' apertura al centrosinistra liberale e al suo probabile futuro governo da parte delle forze guida del blocco arancione.
Da un lato la subordinazione di SEL al PD liberale, dall'altro l'annullamento di PDCI e PRC nel blocco arancione, confermano e rilanciano le ragioni della presenza elettorale autonoma del Partito Comunista dei Lavoratori. Che, a maggior ragione, si configura nelle prossime elezioni come l'unica espressione indipendente delle ragioni del lavoro e di un programma anticapitalista.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
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