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L'Italia tripudia la guerra

L'Italia tripudia la guerra

(5 Novembre 2010) Enzo Apicella

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    Per la liberta´ delle due simone...e dell´intero popolo iracheno dall´aggressione degli eserciti occupanti

    Comunicato di RED Link (Roma)

    (9 Settembre 2004)

    La pace è stata rapita. Si. E´ Stata rapita il giorno della scomparsa di Simona Pari e Simona Torretta, ma ancor prima dall´aggressione e dall´occupazione dell´Iraq. Questa occupazione militare è stata definita umanitaria dai criminali di guerra che la conducono. E´ la guerra dei convogli della croce rossa guidati da informatori dei governi aggressori, della caramella ai bambini squartati il giorno dopo dalle bombe cluster dei benefattori o nel grembo stesso di una madre su un´autoambulanza a Nassiria. E´ una guerra per definizione in cui la rapina viene chiamata umanitarismo. In questo massacro umanitario anche le poche voci, uomini e donne impegnate sul campo in Iraq con fini opposti ai criminali di guerra in vesti umanitarie sono sempre più sommersi dalla squallida menzogna ed opera dei Governi e degli eserciti di Stati Uniti, Gran Bretagna ed Italia ed indistintamente individuati come parte dell´aggressione. Non è giusto, ma non è il risultato della semplice follia di un gruppo deviato dal fondamentalismo...è il risultato dell´aggressione, dei metodi e della barbarie degli invasori.

    Nel giorno in cui il movimento contro la guerra scende di nuovo in piazza per liberare le due Simone e tutto il popolo iracheno non si può dimenticare questa verità. La strada per la fine dell´occupazione, per la liberazione di un intero popolo dalla tirannia della guerra di rapina e per la stessa liberazione degli ostaggi non può che passare ampliando il solco che separa chi si batte contro l´occupazione ed i protagonisti dell´aggressione. L´isolamento di chi conduce la sua battaglia non distinguendo più i suoi possibili alleati con i carnefici può passare in Iraq ed altrove se alla gigantesca e mortale commistione di umanitarismo verbale e di bombe reali degli eserciti occupati si risponde con la limpida, forte e dispiegata ripresa della lotta contro l´occupazione ed i Governi che la attuano, in perfetta coerenza col movimento di milioni di uomini che ha combattuto in questi anni l´invasione.

    In questi giorni in cui il Governo sostenitore di Abu Ghraib, delle torture e della guerra lavora per lo scopo opposto, in spregio ancora una volta della vita stessa degli ostaggi -ribadendo la volontà di continuare l´occupazione, chiamando all´unità tra vittime e carnefici, tra chi fa la guerra e chi vi si oppone- la responsabilità del movimento contro la guerra è ancora più alta e decisiva. Concedere al Governo lo sconto di un ruolo super-partes e mediatore nella trattativa vuol dire consegnare la sorte degli ostaggi e la stessa dignità ed efficacia del movimento per la pace nelle mani di chi vuole la guerra, dei servizi segreti che operano torbidamente per sostenerla e...se i numerosi sospetti sulla vera natura dei rapitori (mercenari del governo fantoccio della Cia di Allawi) si rivelassero veri vorrebbe dire consegnarle nelle mani degli stessi alleati e manutengoli dei carnefici.

    Il movimento contro la guerra ha già dimostrato di poter svolgere un ruolo autonomo e decisivo nelle vicende irachene. Può e deve influenzare la stessa resistenza irachena proponendo ed attuando la sua politica di coerente opposizione alla guerra. La propria trattativa, la trattativa di chi subisce la guerra ed i suoi effetti, può essere la più efficace di tutte per salvare la vita stessa di Simona Pari e Simona Torretta. Comincia con la MANIFESTAZIONE DI VENERDI´ ALLE 18,00 IN PIAZZA VENEZIA (Roma), con l´umiltà e la determinazione già dimostrata nel passato anche e soprattutto nelle piazze, ribadendo i NOSTRI obiettivi e la NOSTRA battaglia contro il Governo della guerra.


    FUORI LE TRUPPE ITALIANE DALL´IRAQ
    FUORI TUTTI GLI ESERCITI OCCUPANTI
    LIBERTA’ PER SIMONA E SIMONA

    RED LINK (Roma)

    Fonte

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