">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

15 ottobre

15 ottobre

(19 Ottobre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    SITI WEB
    (Dove và la CGIL?)

    Lettera aperta dei delegati e dei lavoratori Piaggio espulsi e sospesi dalla CGIL

    (10 Settembre 2004)

    Cari compagni,

    come forse saprete, la CGIL della Toscana ha espulso lo scorso Luglio tutti i delegati della Sinistra Sindacale dell'attuale e della precedente RSU Piaggio, e sospesi gli altri (cinque) candidati della stessa corrente alle ultime elezioni della RSU, eliminando in pratica la sinistra sindacale dalla FIOM della provincia di Pisa. L'espulsione di undici tra delegati e lavoratori è un fatto senza precedenti nella storia della CGIL. Vogliamo far conoscere i fatti reali che stanno dietro una simile decisione, in modo che tutti siano messi in condizione di giudicare una decisione a nostro avviso infondata ed aberrante, e di riflettere sulle ragioni e sulle conseguenze gravissime che avrebbe per la CGIL l'uso di provvedimenti disciplinari come strumento di lotta politica.

    Nelle motivazioni del provvedimento si leggono infatti solo accuse pretestuose, rivelatrici di un atteggiamento intollerante e preconcetto, per esempio aver prodotto volantini firmati "Cambiare Rotta", "mirati a far emergere una diversità interna alla FIOM", aver fatto riunioni fuori dalle sedi sindacali (e dei loro orari di apertura, per es.al bar all'ingresso della fabbrica o nella sede di Rifondazione di Pontedera), aver proclamato uno sciopero senza l'assenso della Segreteria provinciale, a sostegno della Piattaforma precontrattuale FIOM, approvata alla Piaggio nel Settembre 2003, esserci rivolti alla Magistratura ordinaria per il rispetto delle regole nelle elezioni della RSU, in sostanza aver pubblicamente rappresentato una FIOM alla Piaggio ben diversa da come la vorrebbe la Segreteria provinciale.

    È sicuramente vero che abbiamo pubblicamente e ripetutamente contestato, con interventi in assemblea, volantini, promozione di agitazioni, la linea sindacale della Segreteria provinciale di Pisa della FIOM. Perché l'abbiamo contestata? Chi conosce la storia sindacale alla Piaggio negli ultimi anni sa bene che dal '95 una serie di accordi tra OO. SS. provinciali e Azienda ha introdotto alla Piaggio forti aumenti dei ritmi di lavoro, oltre 2000 licenziamenti, uso abnorme del lavoro stagionale, flessibilità e sabati lavorativi, senza aumenti salariali. In particolare, il metodo dei tempi di lavoro TMC2, ben noto perché alla base della rivolta di Melfi e contro cui la FIOM si sta battendo dappertutto, è stato introdotto alla Piaggio da un accordo aziendale del 1995.

    La sua applicazione, anche di fronte alla resistenza operaia, è stata possibile solo grazie al sostegno delle OO.SS. provinciali, in particolare dalla FIOM, che è sempre stato di gran lunga il sindacato maggioritario alla Piaggio. Dal '95 ad oggi tutta una serie di accordi ha autorizzato la stagionalizzazione della produzione, l'uso massiccio del lavoro precario e dei sabati lavorativi, acconsentendo ai licenziamenti generati dai forti aumenti di produttività conseguenti agli aumenti dei ritmi di lavoro.

    Nell'ultimo anno, con l'arrivo alla Piaggio di Colaninno, la disponibilità della FIOM provinciale nei confronti dell'azienda si è tradotta nella sigla di un accordo integrativo che riduce al minimo gli aumenti salariali, assenti in Piaggio da nove anni, condizionandoli interamente agli obiettivi aziendali, conferma l'applicazione del TMC2, introduce la legge 30 e reimpone i sabati lavorativi, che le lotte operaie avevano resi impraticabili negli ultimi tre anni. L'accordo è stato approvato a maggioranza strettissima, solo grazie al voto favorevole degli impiegati, in un Referendum fuori delle regole, per es., solo quattro rappresentanti del NO, venti del SI, su otto seggi, un rappresentante del NO e cinque del SI in Commissione elettorale.

    Tutto questo stracciando (neppure un'ora di sciopero in cinque mesi) la piattaforma precontrattuale, dai contenuti diametralmente opposti, approvata dai lavoratori a larghissima maggioranza nel quadro delle iniziative della FIOM contro gli accordi separati di FIM e UILM sul contratto nazionale, contraddicendo apertamente tutte le posizioni e gli obiettivi della FIOM nazionale su TMC2, legge 30, flessibilità e salari.

    In questi anni noi ci siamo fatti interpreti della resistenza operaia, che si è espressa all'inizio con scioperi di reparto e ha nel tempo consolidato un gruppo di lavoratori e delegati FIOM, circa la metà dei 17 FIOM nella RSU prima del suo rinnovo nello scorso Novembre. La continua crescita del sostegno operaio alle nostre posizioni ha determinato negli ultimi anni uno scontro aperto con la Segreteria provinciale della FIOM, decisa a mantenere il controllo della fabbrica (la più grande del centro Italia, con circa 3500 lavoratori).

    In Ottobre le dimissioni dei delegati FIOM legati alla segreteria provinciale hanno bloccato le agitazioni per il precontratto e anticipato il rinnovo della RSU. Le elezioni sono state gestite da una commissione di sole quattro persone, nominate dalle segreterie provinciali di FIOM FIM e UILM e UGL, col disprezzo di ogni regola e garanzia (assenza in tutti i seggi degli elenchi dei votanti, divieto ai componenti dei seggi di siglare le schede, nell'esclusivo controllo della Commissione elettorale, urne facilmente manomettibili e nella disponibilità della sola Commissione per lunghi periodi, in particolare per cinque ore tra la fine delle votazioni e l'inizio dello scrutinio, durato cinque giorni, rifiuto totale, anche a formale richiesta, di accesso ai verbali). I risultati hanno ridotto a sei su sedici il numero dei delegati della minoranza nella RSU, con evidentissime discrepanze rispetto alla parallela votazione per l'elezione dei responsabili della sicurezza, dove la minoranza ha avuto tre eletti su quattro FIOM.

    A fronte di violazioni così gravi, che contraddicono i principi e tutte le iniziative della FIOM sulla rappresentanza sindacale, abbiamo ritenuto necessario reagire con la massima fermezza; respinti senza motivazioni i nostri ricorsi agli organismi sindacali provinciali, ci siamo rivolti alla Magistratura. Le Segreterie sindacali provinciali, temendo e rifiutando un confronto nel merito, hanno chiesto ed ottenuto che il giudice dichiarasse l'esclusiva competenza delle istanze sindacali su questioni che sono cruciali per la democrazia nei luoghi di lavoro.

    Dall'inizio dell'anno sono stati compiuti una serie di atti arbitrari nei nostri confronti, tra i quali l'allontanamento dalle trattative per il contratto integrativo, l'esclusione contro il regolamento della nostra lista dal Congresso provinciale della FIOM, e infine la richiesta, da parte della Segreteria provinciale alla CGIL regionale dell'avvio del procedimento disciplinare che si è concluso con 11 espulsioni e 5 sospensioni. Questo mentre chi ha avviato la procedura disciplinare contro di noi si rifiuta ancora, a quattro mesi di distanza, di riconvocare il Congresso provinciale di Pisa, così come stabilito della Commissione nazionale di garanzia, che ha invalidato l'elezione del Direttivo e della Segreteria provinciale per le gravi violazioni commesse nei nostri confronti.

    La nostra vicenda pone un problema di regole e di garanzie democratiche vitali per il movimento sindacale, troppo spesso violate. Le affermazioni di principio su democrazie e rappresentatività, che la FIOM giustamente sta mettendo in cima alle sue rivendicazioni, non possono essere contraddette da pratiche di natura dirigistica e autoritaria, come è successo alla Piaggio. È importante ribadire la necessità di una reale e verificabile rappresentanza dei lavoratori , che le organizzazioni sindacali non possono in nessun caso trattare come soggetti passivi, privi di reali diritti di espressione democratica e della possibilità di determinare nella sostanza le scelte di linea sindacale e gli obiettivi delle rivendicazioni. Chiediamo perciò la solidarietà di tutto il movimento sindacale, in particolare dei delegati della FIOM, per continuare a svolgere in fabbrica e nella FIOM il nostro compito di difesa reale degli interessi dei lavoratori.

    I delegati ed i lavoratori Piaggio espulsi e sospesi dalla CGIL

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Notizie sullo stesso argomento

    Ultime notizie del dossier «Dove và la CGIL?»

    10293