">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

L'Italia tripudia la guerra

L'Italia tripudia la guerra

(5 Novembre 2010) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Go home! Via dell'Iraq, dall'Afghanistan, dal Libano...)

I contras in iraq. Con la resistenza irachena! Contro il terrorismo americano!

Comunicato sul rapimento di Simona Torretta e Simona Pari

(10 Settembre 2004)

Anche tenendo in considerazione che tutte le ONG in Iraq vengono finanziate e sostenute dai paesi occidentali; che la loro opera deve essere sponsorizzata dai relativi Ministeri degli esteri; che essendo tenute sotto stretta sorveglianza da parte dei militari sono spesso e inconsapevolmente vettori per i servizi segreti; che la loro opera umanitaria e’, loro malgrado, funzionale ai piani di normalizzazione degli occupanti. Anche tenendo conto che una delle rapite, l’irachena Mahnaz Bassam appartiene alla misteriosa ONG Intersos —la stessa di cui fa parte Paolo Simeone, l’oscuro reclutatore di guardie del corpo da inviare in zone di conflitto, tra cui Fabrizio Quattrocchi.

Ebbene, anche tenendo conto di tutto questo, il rapimento di Simona Torretta e Simona Pari (note per la loro amicizia col popolo iracheno in rivolta) e’ un gesto criminale che mentre danneggia la Resistenza irachena e tutto il movimento contro la guerra imperialista, e’ il miglior regalo che si poteva fare, non solo agli americani, ma al governo italiano, che infatti, per bocca di Casini, ha fulmineamente affermato che d’ora in avanti nessuno si deve azzardare a parlare di “Resistenza irachena”.

I rapitori, equipaggiati con armi automatiche americane, dopo essere penetrati senza ostacoli in una delle zone piu’ presidiate di Bagdad, presentatisi come appartenenti alle forze speciali del governo Allawi, hanno immobilizzato i presenti con manganelli paralizzanti, chiedendo loro nomi e cognomi e confrontandoli con le loro foto segnaletiche (!). Poi si sono dileguati nel nulla a bordo dei loro gipponi sfavillanti.

Forti sono dunque gli indizi per stabilire che quest’azione non e’ riferibile alla pur frammentata quanto legittima Resitenza irachena, ma a chi ha tutto l’interesse a denigrarla per spezzargli la schiena. Tanto piu’ perche’ in queste settimane la Resistenza e’ all’attacco in tutto il paese (solo ad agosto ci sono stati 2.700 attacchi, cinque volte di piu’ che in marzo ), buona parte del quale e’ di fatto liberato. Perche’ il governo fantoccio di Allawi barcolla ed e’ sull’orlo del crollo —e per questo semina il terrore e arresta a tutto spiano i partigiani, tra cui Jabbar al-Kubaysi, presidente dell’Alleanza Nazionale Patriottica.

Tutti in Iraq sospettano che l’azione sia opera di un gruppo mercenario specializzato nella controinsurrezione e al servizio degli americani. Non va dimenticato che il nuovo ambasciatore USA in Iraq, ovvero il reale capo del governo iracheno, si chiama Negroponte (un uomo di Reagan ai tempi della rivoluzione sandinista e della guerra in El Salvador), uno che in fatto di controguerriglia e stragismo e’ considerato tra i massimi esperti. Noi riteniamo che il rapimento delle due cooperanti di “un Ponte per” sia opera dei Contras iracheni, dei battaglioni della morte di Negroponte-Allawi.

Inquietante coincidenza: quasi in contemporanea col sequestro delle due compagne italiane di “Un ponte per”, il direttore del SISMI, a Roma, in occasione dell’ audizione parlamentare, dichiarava testualmente: “Ci saranno in Iraq nuovi sequestri. Riteniamo che anche le donne possano restare vittime di rapimenti” (sic!). Domanda: come mai il Ministero degli Esteri, tanto piu’ dopo l’uccisione di Baldoni, non ha diramato l’indicazione del rientro di tutti i cittadini italiani? Per conservare l’alibi per cui le truppe italiane sono lì a proteggere una “missione umanitaria”? E se il SISMI sapeva, da quali fonti ha ottenuto certe informazioni? Dove erano i suoi agenti presenti a Bagdad mentre le due cooperanti sono state sequestrate?

Se le cose stanno cosi il governo italiano deve agire e puo’ effettivamente fare molto. Berlusconi si vanta di essere un amico di Bush, il quale e’ un amico di Negroponte, il quale da gli ordini ad Allawi, il quale e’ responsabile dei suoi paramilitari. E se le cose stanno in questo modo e’ di un’inaudita gravita’ che le opposizioni parlamentari corrano in soccorso del governo piu’ servile verso gli USA che questo paese abbia mai avuto. Non in suo aiuto bisogna correre, ma mobilitarsi per cacciarlo, poiche’ esso solo e’ responsabile se l’Italia e’ in guerra. Non contro la Resistenza legittima del popolo iracheno occorre quindi fare fronte, ma, appunto, contro i terroristi che occupano l’Iraq e la cui invasione e’ la vera causa del fiume di sangue ch scorre in Mesopotamia.

Se invece, come noi riteniamo altamente improbabile, fosse un gruppo guerrigliero ad aver compiuto questo sequestro, e’ meglio che Berlusconi e Frattini tacciano e si tengano alla larga, poiche’, come si e’ visto per Baldoni, la loro protervia a mantenere le truppe d’occupazione italiane, rappresenterebbe una condanna a morte per gli ostaggi. In questo caso l’unica assicurazione sulla vita per le due cooperanti e’ che le componenti antimperialiste della Resistenza condannino il sequestro e isolino i responsabili, che il movimento per la pace mantenga forte il suo no alla guerra e affermi nettamente la propria ostilita’ all’occupazione dell’Iraq.

Liberta’ per Simona Torretta e Simona Pari!
Liberta’ per Kubaysi e tutti i partigiani iracheni arrestati e scomparsi!
Fuori le truppe d’occupazione!
Autodeterminazione e liberta’ per il popolo iracheno!
Vittoria alla Resistenza popolare!


Assisi, 8 settembre 2004

Campo Antimperialista

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Go home! Via dell'Iraq, dall'Afghanistan, dal Libano...»

Ultime notizie dell'autore «Campo Antimperialista»

4290