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(7 Gennaio 2013)
06 Gennaio 2013 16:31
di Miguel Mauricio | da www.avante.pt
I monopoli e i loro servitori dell'UE hanno innalzato i “diritti umani” e la “democrazia” a elementi centrali dell'attacco ai diritti e alle conquiste sociali dei lavoratori e dei popoli, alla sovranità, ai diritti democratici e al diritto dei popoli allo sviluppo. Sono pochi o addirittura assenti i discorsi, le proposte, le dichiarazioni, i programmi, gli organismi creati e le iniziative di propaganda dell'UE che non convergano su tale obiettivo, in particolare nel campo della politica estera. Chi vuole dare uno sguardo onesto a quanto vada al di là di ciò che viene detto e scritto, e analizzi la realtà in modo obiettivo, troverà gli elementi centrali di questa politica nell'ingerenza, nella pressione, nell'aggressione e nella guerra che vengono sviluppate dalle grandi potenze della NATO e dell'UE. Troverà una visione mistificante dei diritti umani e della democrazia, con l'obiettivo centrale di imporre una regressione nel carattere universale e indivisibile dei diritti umani, la distruzione dei diritti democratici attraverso la loro trasformazione in una mera formalità completamente innocua per gli interessi dei monopoli capitalisti, vale a dire l'egemonia del potere economico sul potere politico.
La maggioranza del Parlamento Europeo alimenta questo mostro con ricorrenti dibattiti, relazioni e risoluzioni che in modo organizzato puntano il dito su paesi che non cedono nella difesa della propria sovranità e non si sottomettono all'ingerenza e agli interessi dell'UE e dei suoi alleati. Processi che si producono e riproducono nell'agenda delle ONG e delle grandi agenzie internazionali di comunicazione sociale. Lo possono ben dire i popoli della Libia, della Siria, dell'Iraq, dell'Afghanistan e altri che sono stati e continuano ad essere vittime di sistematiche campagne di menzogne, manipolazioni e copertura delle responsabilità da parte dell'UE, dei suoi alleati, della NATO e dell'imperialismo. Processi che hanno portato all'occupazione, alla distruzione, alla violazione della sovranità dei popoli e del loro diritto all'autodeterminazione, logorando o distruggendo, a cominciare dalle aggressioni militari che invocano ipocritamente i diritti umani, la difesa della democrazia e la “responsabilità di proteggere”. Processi che mirano all'assalto alle risorse naturali, ai mercati e alla forza lavoro di cui i monopoli hanno bisogno, attraverso l'imposizione di un dominio neo-coloniale e la negazione del diritto dei popoli all'autodeterminazione.
Ma basta guardare alle misure che vengono imposte al popolo portoghese per constatare quanto ipocrita e falsa sia questa politica di presunta difesa dei diritti umani e della democrazia. Basta guardare al furto dei salari e delle pensioni, al ritorno al passato imposto al diritto alla salute e all'educazione, alla distruzione dei diritti del lavoro, alla disoccupazione crescente, alla povertà e alla fame che aumentano di giorno in giorno... Un furto inseparabile dall'altro più complesso, ma non per questo meno importante, degli strumenti democratici che sul piano politico, economico e sociale metterà ancora più in difficoltà la prosecuzione di politiche che ci permettano di uscire dal baratro senza fondo in cui le ricette dell'UE, del PSD, CDS/PP e PS (Partito Socialista) ci vogliono far sprofondare. Si vedano le decisioni dell'ultimo Consiglio Europeo relativamente al cosiddetto “ rafforzamento dell'Unione Economica e Monetaria” che implicano – se fossero applicate – la perdita del potere sovrano su strumenti fondamentali sul piano economico, in particolare sulle banche e i bilanci nazionali, che saranno subordinati alle priorità delle grandi potenze dell'UE in merito all'imposizione di politiche che mirano a perpetuare e ad approfondire ancora di più il patto di aggressione. Misure che si aggiungono a molte altre che, sia sul piano dell'UE che su quello nazionale, verranno sviluppate per più di 30 anni, e che hanno condotto i Paese alla profonda crisi in cui versa. Misure che mirano a imporre più sfruttamento e a negare il diritto dei lavoratori e dei popoli a decidere sul proprio futuro in accordo con i loro interessi e aspirazioni: mirano a negare il loro diritto allo sviluppo.
L'UE è un mostro che cresce e ingrassa producendo fetidi miasmi e la cui esplosione dovrà essere preparata per evitare la puzza e le sue conseguenze...Sul terreno della lotta di classe, come diceva Lenin, dietro a tutte le frasi, dichiarazioni e promesse morali, religiose, politiche e sociali stanno sempre gli interessi di una o l'altra classe.
“La classe dominante domina le ricchezze e al popolo lavoratore passa i debiti. Parla di diritti ma dei propri, ma a coloro che lavorano e vivono dei proventi del proprio lavoro rimangono gli obblighi e i diritti nemmeno li vedono. Si può spogliare il popolo del potere formale, ma non lo si può spogliare della volontà, della coscienza e del sogno.”
Traduzione a cura di Marx21.it
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