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    Teatro del Quarticciolo, teatri di cintura…Stabilità per chi ci lavora, dai quartieri popolari produciamo cultura fruibile per tutti e tutte!

    (9 Gennaio 2013)

    COMUNICATO RADIO STAMPA (in occasione visita Assessore Gasperini e soci comitato indirizzo teatro il 9 gennaio 2013 alteatro quarticciolo via ostuni)

    Roma è una città dove fin dai tempi più antichi, il teatro aveva un valore anche di rappresentazione della vita quotidiana e di costumi, fruibile da tutti i ceti sociali e non solo per le classi abbienti. La cultura e l’espressione nella forma teatrale, acquista una importanza non tanto economica, ma come per l’istruzione e la sanità, è indice del livello di civiltà di un Paese.

    Nel terzo millennio, Roma Capitale sta avviando una trasformazione nella gestione dei “teatri di cintura”, attraverso la costituzione della “Casa dei teatri e della drammaturgia”, affidando la gestione alla società strumentale Zètema Progetto Cultura (100% capitale del Comune), che ha predisposto un bando per l’affidamento a terzi nel biennio 2013-2014, della programmazione, organizzazione e attività dei teatri del Quarticciolo (VII Municipio, collegato alla biblioteca comunale), del teatro di Tor Bella Monaca (VIII Municipio) e del costituendo Teatro del Lido (XIII Municipio), che si affiancherebbero per “l’offerta teatrale” di fonte pubblica capitolina al Teatro Argentina (nel centro storico I Municipio) e al Teatro India (XV Municipio).

    Le promesse e gli impegni presi dall’attuale Amministrazione del Comune di Roma Capitale, anche tramite le dichiarazioni dell’Assessore alle Politiche Culturali Gasperini e di altri esponenti della maggioranza che sostiene l’attuale Sindaco, allo stato attuale, per quanto riguarda il superamento del “precariato” e per soluzioni dignitose in termini occupazionali per chi in questi anni ha lavorato nei “teatri di cintura”, non sono pienamente mantenute.

    Si sono operate scelte temporanee e differenti, in termini contrattuali e di utilizzo del personale, che contrastano con una coerente politica sia di intervento per chi lavora nel settore, con il mantenimento di gestioni precarie o di scarse prospettive future anche in termini di copertura economica a coloro ai quali è promesso un contratto di lavoro subordinato, sia per quanto riguarda la mancata applicazione del principio della “clausola sociale” (cioè la prosecuzione lavorativa e condizioni contrattuali decenti, salariali e di diritti, di chi lavora) per coloro che in questi anni hanno lavorato al TEATRO DEL QUARTICCIOLO, A TOR BELLA MONACA senza dimenticare i lavoratori del Teatro del Lido o chi, per i Teatri di Roma, ha avuto “contratti stagionali”.

    La stessa Società Zètema Progetto Cultura, non si è assunta alcun impegno in questo senso, dando una dimostrazione di essere società PUBBLICA quando gli conviene e PRIVATA nei metodi quando gli pare...non ci bastano i “grandi eventi spettacolari”, ma una cultura per tutti-e.

    Esprimiamo poi le nostre perplessità anche per la copertura economica del budget biennale, che nel bando stesso e nella sua filosofia di fondo, snatura il ruolo e la funzione delle attività teatrali nei quartieri popolari della città di Roma, quella cioè di riportare studenti e studentesse, anziani, famiglie e la cittadinanza che lavora, a fruire del teatro e delle rappresentazioni con un reale progetto culturale radicato e che risponda alle esigenze sul territorio dove è collocato il teatro e con una programmazione artistica che non emargini e riduca anche questo aspetto alla fruizione “per chi se lo può permettere, o in orari e luoghi che non siano al centro dell’urbe”.

    Si preferisce gestire la situazione con un bando che di fatto avrà gli stessi effetti di quelli per le pulizie, “al massimo ribasso”, con generici assorbimenti del personale da parte di chi sarà aggiudicatario, senza vincoli e senza garanzie e con modalità dal punto di vista dell’offerta culturale che con budget ridotti, saranno meno indicate per un intervento programmato, pianificato e rispettoso delle condizioni territoriali e dello…scenario che sarebbe opportuno avviare con il percorso dei teatri di cintura e del teatri nei quartieri popolari di Roma.

    Come lavoratori e lavoratrici, come cittadini e cittadine di questa città e di questi territori, pretendiamo maggiore rispetto anche su questa vicenda, chiediamo che le lavoratrici e i lavoratori siano stabilizzati senza percorsi differenziati e “a ostacoli” (potrebbero essere assunti tutti e tutte dalla Società Zetema…), che sia riconsiderato e rimodulato il bando eliminando scelte inopportune, che non siano socialmente utili alla funzione reale dei teatri di cintura e alle attività culturali di Roma Capitale

    Comitato lavoratrici precarie Teatro Biblioteca Quarticciolo, Laboratorio Sociale Quarticciolo,Unione Sindacale Italiana USI, Usicons Associazione utenti e consumatori

    Fonte

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