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Germania, lavoratori in formato “mini"

Cinque milioni i tedeschi con un impiego a tempo determinato e a 450 euro al mese

(13 Gennaio 2013)

minijobliber

Lo chiamano il popolo dei minijob. Magazzinieri, camerieri, addetti alle pulizie, autisti, baby sitter, segretari/e negli studi medici, portieri di condominio, fattorini nelle poste. Il numero di coloro che in Germania svolge un lavoro che di norma non supera i 450 euro mensili ed è perlopiù a tempo determinato, sfiora i cinque milioni. Sono detti anche - alla lettera - occupazioni di «poco conto», «insignificanti». Alle imprese che applicano questi rapporti di lavoro il governo federale concede sgravi fiscali. Il salario corrisposto è esente da tasse, fatta eccezione per il versamento dei contributi pensionistici. Secondo una statistica dell'Agenzia federale per il lavoro (Ba) pubblicata in questi giorni, il numero dei minijobber - per la precisione, delle persone che non svolgono nessun'altra occupazione all'infuori del minijob - sarebbe sceso nello scorso giugno a 4 milioni e ottocentomila, vale a dire sessantamila persone in meno rispetto all'anno precedente. L'altra novità, però, è che nello stesso periodo è aumentato il numero di coloro che accanto al lavoro principale sceglie di (o è costretto a) fare anche un minijob per integrare lo stipendio. Rispetto all'anno precedente sono ottantamila in più, oltre due milioni e mezzo.
Se i due dati si sommano tra loro, il numero dei minijobber sfiora i sette milioni e mezzo, una cifra considerevole in percentuale sul numero totale di occupati. Dalle ultime indagini la popolazione attiva in Germania raggiunge i 41,55 milioni di persone. In virtù di questo doppio regime contrattuale - lavori “normali" e lavori in formato mini - il tasso di disoccupazione in Germania è al livello più basso dal 1991 a oggi, 6,7 per cento. A dicembre i disoccupati erano 2,84 milioni - anche se, rispetto allo scorso anno, sono saliti di sessantamila unità. Visto dal di fuori il mercato del lavoro tedesco sembrerebbe aver superato la crisi dei paesi europei con una performance che nessuno avrebbe ritenuto possibile. Soprattutto nei Länder meridionali la disoccupazione di massa appare come un vago ricordo del passato. Qui la maggior parte delle imprese è impegnata alla ricerca di personale tecnico e il tasso di disoccupazione sta sotto il quattro per cento.
I numeri però non dicono che il miracolo tedesco è stato costruito sull'aumento del lavoro precario. Le donne, in particolare, rappresentano quasi i due terzi degli occupati nei minijob, il 63 per cento. Le uniche voci critiche contro la legalizzazione del lavoro precario vengono dai sindacati e dalla Linke. Alla lunga, si è finito per stabilizzare i salari in alcuni settori al livello più basso, raggiungendo quote infime per unità di tempo. Del resto, secondo un sondaggio promosso dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, il 66 per cento dei lettori ritiene che il miracolo tedesco sia solo apparenza dietro alla quale si nasconderebbe null'altro che il lavoro precario.

liberazione.it

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