">
Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro (Visualizza la Mappa del sito )
(25 Gennaio 2013)
Per prendere le allodole i cacciatori usano uno speciale congegno a specchi che, illuminandosi ai raggi del sole, serve ad ingannare le allodole per attirarle nella rete: è lo stesso principio usato da Marchionne col suo fantomatico ‘piano’ (complici i sindacati confederali e le forze politico-istituzionali compiacenti) per ingannare gli ingenui e gli sciocchi opportunisti: a questo punto quella parte degli operai di Melfi che lo scorso dicembre hanno applaudito Marchionne - prostituendosi ai suoi voleri ed a quelli del suo compare Monti - e la metà di quelli di Pomigliano che nel giugno 2010 votarono il SI al referendum, dovrebbero non solo vergognarsi ma innanzitutto
Esiste forse qualche operaio di Pomigliano (sia pure il più sciocco e credulone) che oggi può ancora far finta di credere alla favola del rilancio della produzione e dell’occupazione? Esiste qualche operaio di Melfi (sia pure il più sciocco e credulone) che oggi può ancora far finta di credere alla favola della produzione dei SUV!? Entrambi gli stabilimenti sono nel baratro della cassa integrazione: Pomigliano da anni, a zero ore e/o cigs a “dente di sega” - Melfi che da febbraio 2013 comincerà lo stesso calvario di Pomigliano: cigs per due anni e… poi si vedrà!
Intanto, dopo aver incassato negli anni qualche centinaio di miliardi di euro di finanziamenti pubblici clientelari ed a perdere - ed aver usato il ‘malloppo pubblico’ per la speculazione privata (finanziaria ed industriale) ingrassando a discapito sociale i tesoretti esteri della famiglia Agnelli e i portafogli degli azionisti - oggi la Fiat sta scappando all’estero con la delocalizzazione impiantistica ed il ridimensionamento produttivo. E’ una strana crisi quella della Fiat che negli anni ha raddoppiato in malafede la capacità produttiva degli impianti per lavorare sei mesi all’anno ed accollare i rimanenti sei mesi ai soldi pubblici alla cassa integrazione. In questo quadro la Panda per Pomigliano ed il SUV per Melfi - per chi non l’avesse ancora capito - si rivelano per quello che sono: lo specchietto per le allodole da sempre denunciato dallo Slai cobas.
La stessa vicenda dei 19 reintegrati della Fiom - cui va comunque la nostra solidarietà - sta prestando il fianco in questi giorni alle strumentalizzazioni della Fiat che la usa per mimetizzare (parlando d’altro) il disastro occupazionale e sociale che si prospetta a Pomigliano. Poi seguiranno Melfi, Cassino e le altre fabbriche del Gruppo.
E’ PER QUESTO CHE OGGI DOBBIAMO ORGANIZZARCI PER COSTRUIRE LA MOBILITAZIONE UNITARIA DI TUTTI !
Prepariamoci al peggio: a luglio è prevista la scadenza della cassa integrazione per cessazione dell’attività produttiva di Fiat Group Pomigliano e di oltre 2.000 lavoratori della fabbrica nonché del collegato indotto. Se non ci muoviamo
Intanto, giovedì prossimo saremo a Melfi col Comitato delle Mogli degli Operai di Pomigliano per porre un analogo appello agli operai della SATA: o ci mettiamo tutti quanti insieme per essere tutti quanti più forti o saremo in balia degli specchietti delle allodole usati dalla Fiat e dai suoi complici sindacali, politici e governativi.
PERCHE’ SE INSIEME SI PUO’ ANCORA VINCERE, DIVISI SI PERDE SICURAMENTE !
SLAI cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate - Pomigliano d’Arco
7457