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(29 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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Comunicato stampa: due attivisti arrestati a Mosca

(25 Gennaio 2013)

casesenzagentemosca

Il 19 gennaio scorso, 39 attivisti sono stati arrestati nel centro di Mosca insieme a comunisti libertari, comunisti internazionalisti e anarchici. Erano tutti coinvolti in un'attività di protezione a favore di alcuni affittuari, nei confronti di certi criminali che cercavano di portargli via casa corrompendo le autorità. Il mattino dopo sono stati rilasciati, ma due attivisti sono stati nuovamente arrestati e portati alla stazione di polizia di Khamovniki. Sono in stato di fermo per 48 ore con l'accusa di aver violato l'articolo 213 del codice penale (vandalismo e teppismo), che prevede il carcere fino a 5 anni. I cognomi dei detenuti sono Pogosov e Polozenko. Per capire come si è arrivati a questo dobbiamo fare alcuni passi indietro.

Un dormitorio nel centro di Mosca, popolato da 10 famiglie, diventa bersaglio di certi personaggi privati specializzati negli sfratti. I metodi legali di sfratto falliscono grazie al fatto che le famiglie erano correttamente registrate. Poco male: lo status dell'edificio viene fatto cambiare da residenziale a industriale. Questo ha permesso ai criminali di minacciare gli affittuari con altri mezzi. Questi personaggi continuano a dire agli affittuari che per loro sono stati disposti alcuni appartamenti fuori da Mosca, ma quest'ultimi sono ancora in possesso della ditta “Moscow Silk”, la stessa che minaccia di sfrattarli.

Il 14 gennaio tavoli e stoviglie sono state rimosse dalla cucina. La sorveglianza audio e video è stata messa in atto, una guardia giurata è stata piazzata davanti agli edifici e un codice di sicurezza installato all'entrata.

Il 15 gennaio i dormitori sono stati invasi dalle guardie giurate. Hanno disinstallato un uscio e sfondato il muro di una stanza abitata da una donna e dal figlio di sei anni. Attivisti e avvocati sono stati tenuti fuori. Solo un attivista è riuscito a entrare. I dialoghi con le guardie sono degenerati e gli affittuari sono rimasti intrappolati nelle proprie case.

Il 18 gennaio l'erogazione dell'acqua è stata interrotta.

Il 19 gennaio i 39 attivisti sono stati arrestati in Via Bolshoy Savvinkiy. Poco prima avevano tenuto un'assemblea all'entrata dei dormitori e tentato di farsi strada verso gli affittuari, che erano ancora intrappolati dentro. La ditta Moscow Silk sta tentando di sfrattare quelli che una volta erano i propri lavoratori e le rispettive famiglie con l'aiuto di guardie prezzolate. Gli attivisti politici e sociali, che includono comunisti libertari, comunisti internazionalisti e anarchici, hanno organizzato una sorveglianza ininterrotta davanti ai dormitori, le guardie hanno eretto delle grate all'entrata. Il giorno 19 gli attivisti sono stati attaccati con gas e travi di ferro, ma sono comunque riusciti a entrare nei dormitori.

La polizia inizialmente era riluttante a intervenire, e ha solo provveduto a scacciare alcuni giornalisti dalle scale usate dagli attivisti per raggiungere gli affittuari. In seguito, la polizia ha negoziata con gli incaricati della Molkow Silk per riallacciare l'elettricità.

Dopo, alle 20:15, la polizia ha ricevuto l'ordine di fare irruzione negli edifici. Sono stati arrestati tutti tranne i giornalisti e gli affittuari e portati alla stazione di polizia di Khamovniki. Nessuno è stato denunciato, ma alcuni attivisti sono stati presi in disparte per “chiacchierate”. Il giorno dopo, sono stati tutti rilasciati. Comunque, il giorno seguente due attivisti (Pogosov e Polozenko) sono stati arrestati nuovamente e riportati alla stazione di polizia, e accusati in base all'articolo 213 del codice penale, che può infliggere fino a 5 anni di reclusione.

Questo non è l'unico caso in cui affittuari vengono minacciati di sfratto e in loro soccorso arrivano comunisti internazionalisti e anarchici.

Chiediamo la fine delle minacce sbirresche e borghesi! Libertà per i prigionieri!

Giovedì, January 24, 2013

Battaglia Comunista

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