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    (Imperialismo e guerra)

    FARC-EP: è l'ora dello scambio di prigionieri!

    (16 Settembre 2004)

    1. Riaffermiamo la nostra disponibilità a pattuire, con il governo della Colombia, i termini dello scambio o interscambio umanitario di prigionieri. E' la volontà di tutti i guerriglieri delle FARC. E' il clamore e desiderio di tutta la nazione. Speriamo che anche il governo recepisca questo clamore. E' arrivata l'ora dello scambio e della fine delle sofferenze della prigionia, tanto dei prigionieri istituzionali quanto di quelli della guerriglia.

    2. La costruzione dell'accordo bilaterale di scambio impone la necessità di uno spazio sicuro, ossia smilitarizzato per il tempo che sia necessario, affinché le parti possano esporre senza soprassalti i propri punti di vista, realizzare le consultazioni che ritengano opportune e, infine, approssimare le rispettive posizioni verso la firma del suddetto accordo. In questo senso proponiamo i municipi di Cartagena del Chairá e di San Vicente del Caguán, nel dipartimento del Caquetá. Questo provvedimento è indispensabile allo spostamento non solo dei portavoce della guerriglia ma anche dei prigionieri in suo potere, che, a causa delle operazioni militari nel sud, abbiamo dovuto spostare in altri dipartimenti per garantire la loro sicurezza. In passato, ogni ritorno dei nostri dai dialoghi è stato seguito da un operativo militare controinsorgente. Questa esperienza negativa, e il senso comune, fanno registrare la giustezza della nostra proposta. Il ripiegamento dei nostri plenipotenziari e dei guerriglieri liberati dovrà essere circondato da precise garanzie.

    3. La proposta di una smilitarizzazione di 72 ore, che viene diffusa da alcuni media, è apocrifa e non ha la sua origine nelle FARC. Ciò nonostante, è stata il movente affinché il signor comandante delle Forze Armate dimostrasse tutto il proprio disprezzo per la sorte dei suoi soldati prigionieri. Simili posizioni, di estrema meschinità e di velleitaria durezza, possono solo prolungare le pene della prigionia.
    Lanciamo un appello ai colonnelli ed agli ufficiali subalterni dell'esercito e della polizia, affinché apportino anch'essi un granello di sabbia in modo tale che i loro compagni d'armi possano abbracciare, da liberi e senza ulteriori dilazioni artificiose, i propri cari.
    Il trattamento da vinti, che alcuni funzionari del governo pretendono di darci, contrasta con i nulli risultati militari del "Plan Patriota".

    4. Siamo certi che con il dialogo vis à vis gli sforzi dei familiari dei prigionieri, della gerarchia cattolica, di distinti ex presidenti e di governi amici, potranno vedere molto presto i frutti della loro coerente gestione umanitaria.

    5. Così come reiteriamo la nostra totale disponibilità a convenire lo scambio o interscambio umanitario con i delegati del presidente Uribe, esprimiamo la nostra decisione di lavorare con un nuovo governo ad una soluzione diplomatica del conflitto interno che vive la Colombia. La pace con giustizia sociale, e non la guerra che ci offrono come panacea, dev'essere l'obiettivo di tutti i colombiani.

    Montagne della Colombia, 14 settembre del 2004

    Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP

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