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(17 Settembre 2004)
Quattro nostri fratelli e sorelle operatori di pace, da sempre oppositori dell’odiosa occupazione da parte delle truppe occidentali, sono stati rapiti.
Un nuovo elemento di angoscia si aggiunge a quelli che quotidianamente viviamo per le notizie che vengono dall’Iraq. I lutti, le occupazioni militari, le torture e le tragedie subite dai vostri popoli, sottoposti ad un continuo sfruttamento ed ad una feroce occupazione militare da parte delle potenze occidentali in Iraq e Palestina, sono infatti i nostri lutti.
A questa brutalità si aggiungono le vessazioni subite come lavoratori immigrati nel nostro paese ad opera di leggi e pratiche razziste.
Ci rivolgiamo a voi con la consapevolezza di appartenere a stati e nazioni i cui eserciti calpestano i vostri diritti e la vostra libertà, ma con l'orgoglio di esserci battuti e di batterci contro l'occupazione dell'Iraq e della Palestina e per i diritti degli immigrati.
In tutta Italia sabato 18 settembre si manifesterà per la liberazione dei quattro operatori rapiti, ma anche per quella di tutto il popolo irakeno, ostaggio degli eserciti occupanti, come stiamo facendo dall’inizio di questa aggressione.
Non possiamo infatti tacere in questo momento particolare le responsabilità del nostro governo corresponsabile dell’occupazione neocoloniale del paese e dei tremendi lutti e sofferenze che provocano quotidianamente ai nostri fratelli irakeni.
Non possiamo assistere passivamente a questa ipocrita campagna che esprime dolore per la sorte degli operatori rapiti mentre rimane indifferente di fronte alle centinaia di morti provocati quotidianamente dai bombardamenti terroristici delle truppe di occupazione.
Non cederemo quindi alla strumentalizzazione di chi ci vorrebbe arruolati alla "ragion di stato" e alla "guerra di civiltà": perciò continueremo a batterci per l'immediato ritiro delle truppe dall'Iraq.
Il governo usa e quello italiano ci vogliono divisi e contrapposti e non esitano a dipingere la legittima ribellione delle popolazioni irachena e palestinese come terrorismo incivile, mentre si adoperano con un indegna campagna per assimilare l'islam alla barbarie.
Noi, che già siamo stati impegnati a fianco dei fratelli migranti per il permesso di soggiorno e dei richiedenti asilo, noi che riteniamo incivile, barbara e terroristica la guerra e l'occupazione militare, ci rivolgiamo a voi non solo per esprimervi la nostra solidarietà ma per invitarvi a partecipare alla nostra lotta per la fine di questa barbara occupazione.
Perché con il marciare insieme si cementi l'unica vera unità che può sconfiggere la guerra e l'oppressione: l'unita' dei popoli e degli sfruttati.
SABATO 18 SETTEMBRE 2004
Ore 17,00 – piazza del Gesù - Napoli
MANIFESTAZIONE
- Libertà per Simona, Simona, Ra’ad, Mahnoaz e per tutto il popolo irakeno
- Stop subito ai bombardamenti su Falluja e le altre città irakene
- Fine dell’occupazione militare e ritiro delle truppe senza se e senza ma.
Comitato Napoletano Contro la Guerra
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