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Ritanna Armeni, giornalista di Liberazione, condurrà Ottoemezzo (La7) assieme all'ex agente della Cia Giuliano Ferrara

Una lettera di protesta a Liberazione

(22 Settembre 2004)

Caro Curzi, la notizia della collaborazione di Ritanna Armeni alla trasmissione televisiva condotta da Giuliano Ferrara ha lasciato di stucco me e molti altri compagni. Giuliano Ferrara, invero, è uno dei massimi esponenti in Italia, assieme a Pera, Presidente del Senato, del liberismo e del fondamentalismo armato, cioè dell'ideologia dei "neocon", la nuova estrema destra egemone negli USA.
La sua battaglia culturale è chiara e manifesta da tempo.
Ed oggi che il centrodestra, come ha spiegato più volte "Liberazione" (vedi in ultimo l'articolo della Gagliardi del 16 settembre), cerca di essere ed apparire una coalizione quasi compatta, anche per la debolezza politico-programmatica dell'opposizione di centrosinistra, Ferrara si sente così forte da chiedere ad una comunista del PRC di collaborare con lui.
Ritanna Armeni potrà certo dire, come ha fatto, che Lei nella trasmissione "otto e mezzo" dimostrerà di avere ragione, ma il punto essenziale è che con la sua partecipazione farà apparire Giuliano Ferrara come un "distinto democratico", che addirittura le offre di collaborare, offuscando così il suo reale essere agente del partito della guerra "assoluta", della nuova "internazionale del potere" - Busch, Scharon, Putin -, che marcia in direzione accentuatamente autoritaria, con gravissime restrizioni degli spazi di libertà e dei diritti democratici.
Ebbene, collaborare con un nemico dichiarato della democrazia è certamente un errore.
E su questo punto, ritengo sia politicamente giusta l'intransigenza più volte manifestata dal direttore de "L'Unità" , Furio Colombo.
Ricordo che, nei primi mesi del corrente anno, in un dibattito televisivo in cui si discuteva della guerra preventiva teorizzata dagli USA, con conseguente distruzione-eversione del diritto internazionale e di ciò che resta dell'ONU, Giuliano Ferrara, portavoce in Italia dei "neocon", ad un interlocutore che diceva essere essenziale il rispetto delle regole e del metodo democratico con cui si assumono le decisioni, rispose sprezzante che "la metodologia è la scienza degli incapaci": quelli, cioè, che hanno la FORZA ed il POTERE procedono diritti senza consultare nessuno, come fa la mafia.
Questa, caro Curzi, è cultura fascista, da combattere e sconfiggere, e con cui, quindi, non può esserci alcuna collaborazione.
Purtroppo, come Marinetti, banditore dell'avanguardia borghese novecentesca ed uno dei primi e più importanti ispiratori del fascismo, fu l'inventore del famoso motto "guerra sola igiene del mondo", così oggi Giuliano Ferrara è il primo a proclamare che il quotidiano da lui diretto, "Il Foglio", è «un giornale di guerra».

Ogni tatticismo su queste questioni va bandito.
Mi auguro, pertanto, che Ritanna Armeni venga invitata dagli organismi dirigenti del Partito a non collaborare con Giuliano Ferrara, che, come Fini, ha dichiarato guerra aperta contro chi lotta per la pace.

Luigi Ficarra (padova)

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