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“Il Maggiore non è il cesso degli zingari”: con questo slogan, una ventina di militanti della Lega Nord si sono presentati questa mattina, all’alba, davanti all’ospedale Maggiore di Bologna. Sventolando bandiere della Lega Nord e distribuendo volantini ai dipendenti della struttura ospedaliera, hanno ispezionato l’area antistante. Poi, sono entrati in ospedale, circolando nei corridoi e perlustrando i bagni. Perchè? Per cacciare i cittadini rom presenti nella struttura.

L’azione è stata organizzata ieri, con la diramazione di un comunicato, in cui si invitavano i militanti a partecipare a una “passeggiata della sicurezza” contro le “orde di nomadi molesti che da mesi bivaccano davanti all’ospedale, tra sporcizia e degrado, infastidendo pazienti e visitatori e facendo irrispettoso chiasso”. Parole dure, a cui fanno eco quelle di Manes Bernardini, rappresentante leghista alla Regione e al Comune, e candidato al Senato: “Contro il degrado e certi comportamenti inaccettabili servono il ‘pugno di ferro’ e la politica della ‘tolleranza zero’. Per questo saremo in strada, all’alba, per far sentire la nostra presenza e presidiare il territorio, che è dei bolognesi”, ha dichiarato Bernardini.

Tra i militanti presenti durante la “passeggiata della sicurezza”, anche la vicepresidente del Consiglio comunale, Paola Francesca Scarano.

Da più parti – rappresentanti politici e dipendenti della struttura sanitaria – arrivano conferme della situazione problematica presente all’interno dell’ospedale, soprattutto nell’area del pronto soccorso. Ma è grande anche lo stupore per un’azione portata avanti da un partito politico, senza alcuna autorizzazione.

Inoltre, alcuni testimoni si chiedono come mai, visto il problema presente da tempo, la Lega Nord si sia attivata proprio ora, a ridosso delle elezioni.

Dopo l’incursione nell’ospedale, Bernardini ha incontrato il questore Vincenzo Stingone e il prefetto Angelo Tranfaglia, a cui ha proposto “l’uso dell’Esercito per presidiare le entrate”.

Da parte sua, l’Asl chiarisce di non aver mai rilasciato alcuna autorizzazione alla Lega Nord, per procedere con questi “controlli”. E sui problemi messi in evidenza dal Carroccio, l’Azienda sanitaria replica in una nota di aver predisposto un piano di interventi per limitare “l’utilizzo improprio” degli spazi dell’ospedale.

Anche secondo il Pd locale esiste un problema nella struttura , “ma che un partito politico invada la corsia di un ospedale pubblico con le sue bandiere per cacciare via delle persone, sostituendosi alle competenze dell’Asl e delle forze di polizia, è un fatto gravissimo”, afferma Sergio Lo Giudice, capogruppo bolognese. Critiche arrivano anche dal Pdl: Filippo Berselli sottolinea: ”I poliziotti devono fare i poliziotti, i magistrati i magistrati e i cittadini i cittadini. Non siamo nel Far West”.

Cronache di ordinario razzismo

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