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Video omofobo di due candidati di Fratelli d’Italia. Arcigay: “Pagliacciata della destra”

(21 Febbraio 2013)

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”La video-pagliacciata indecente diffusa da due esponenti di Fratelli d’Italia offende gli omosessuali italiani, i loro familiari e amici. Gay e lesbiche italiani hanno bisogno urgente di vedersi riconosciuti diritti umani altro che parodie”.

E’ questo il commento di Arcigay al video diffuso su Youtube da Raffaele Zanon e Alberto Pedrina, candidati alle politiche in Veneto per Fratelli d’Italia. Lo spot è una parodia di pessimo gusto dell’esibizione sanremese della coppia Stefano e Federico, con i due candidati che, avendo il simbolo del loro partito come sfondo, ricantano a mdo loro la canzone con tanto di cartelli in mano che spiegano ancor meglio il loro messaggio: “Domenica e lunedì vota con la testa, con il cuore", "Non votare con il culo", "Noi amiamo le donne, soprattutto Giorgia Meloni". La quale, bisogna dire, ha subito preso le distanze dal video, chiedendo scusa a nome di Fratelli d’Italia e sollecitando le scuse anche dai diretti interessati.

Ed in effetti Raffaele Zanon, candidato al senato, si è così difeso in un intervento su Radio Capital: “In Italia non si può scherzare. Era una parodia divertente e ironica. Sta montando un putiferio esagerato. E' solo perché abbiamo parlato di fondo schiena, di sedere, e l'abbiamo chiamato culo. Se dicevamo 'non votate con l'organo genitale femminile' sarebbe passato. Siamo un Paese arretrato”. Ecco un tipico caso in cui le giustificazioni non fanno altro che aggravare la situazione, chiarendo, a chi ancora avesse dei dubbi, il valore etico ed intellettivo dei protagonisti.

”Mentre la destra di Cameron discute di matrimonio civile per tutti, omosessuali compresi, la destra italiana si preoccupa esclusivamente di denigrare gay e lesbiche – commenta ancora Flavio Romani, presidente Arcigay - Sospettiamo che quanto visto sia solo la punta dell’iceberg di un’omofobia intollerabile che cova tra le file di partiti invotabili tanto sono incapaci di confrontarsi con la realtà. Non bastano le scuse di Giorgia Meloni per rimediare alla pochezza intellettuale di Raffaele Zanon e Alberto Pedrina: in politica gli atti contano, e loro si devono ritirare dalla competizione elettorale, non c'è nessun bisogno di infettare anche il prossimo parlamento con lo squallore omofobo a cui abbiamo dovuto assistere svariate volte nelle ultime legislature”.



21-02-2013

DirittiDistorti

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