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In Mali logistica Usa e truppe tedesche

(21 Febbraio 2013)

FRANÇAFRIQUE Ucciso parà in battaglia, famiglia rapita in Camerun

PARIGI. L'operazione Serval in Mali muta in un'operazione anti-terrorista. Anche se, per ora, il ministero della difesa non ha stabilito un legame preciso tra l'intervento in Mali e il rapimento nel nord del Camerun di una intera famiglia (3 adulti e 4 bambini, dai 5 ai 12 anni), che ha portato a 15 il numero di francesi sequestrati nell'Africa occidentale, facendo della Francia il paese al mondo con il maggior numero di ostaggi. «Non c'è nessuna rivendicazione - precisa il ministro degli esteri, Laurent Fabius - comunque la Francia non cederà ai gruppi terroristici». Secondo fonti locali, gli ostaggi avrebbero potuto essere trasferiti in Nigeria. Ieri forze francesi provenienti dal Ciad, sono arrivate in Camerun.
In Mali martedì, c'è stato uno scontro tra un commando della Legione straniera e combattenti nel massiccio degli Ifoghas, alla frontiera con l'Algeria. Un paracadutista di 33 anni è morto, così come più di una ventina di combattenti. Per il ministro della difesa, Jean-Yves Le Drian, ci sono legami tra Aqmi (Al Quaeda Maghreb islamico) e Boko Aram, la setta che potrebbe aver rapito i 7 francesi nel nord del Camerun. Per François Hollande «siamo adesso nell'ultima fase dell'operazione, che non è più semplicemente di fermare i terroristi, non solo di securizzare il territorio, ma di andare fino in fondo, fino all'arresto degli ultimi capi terroristi che restano nel nord del Mali». Gli americani collaborano con i francesi, per liberare la zona dai gruppi terroristi. La Germania aiuterà i francesi: il consiglio dei ministri ha approvato l'invio fino a 330 militari, in due contingenti distinti. Venerdì ci sarà un voto al Bundestag, dove solo Die Linke dovrebbe opporsi, mentre Spd e Verdi insisteranno sui limiti della missione: i soldati tedeschi non dovranno prendere parte ai combattimenti, ma limitarsi all'appoggio logistico di francesi e Misma, la missione africana.
Secondo Le Drian, per finire la prima fase dell'operazione in Mali «è questione di settimane». Poi si passerà, con l'appoggio Usa e tedesco, a un'operazione più classica di anti-terrorismo. Per il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle «noi europei abbiamo l'interesse fondamentale che non nasca nessun luogo di protezione per il terrorismo mondiale nelle nostre vicinanze». Le frontiere del Mali sono chiuse per isolare i gruppi armati nelle montagne. Con conseguenze negative per la popolazione locale.

Anna Maria Merlo - il manifesto

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