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(15 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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Resoconto dell'incontro del 18 febbraio con l'ASSESSORATO alle Politiche Sociali e della Famiglia del Comune di Roma Capitale

(27 Febbraio 2013)

Il 18 febbraio 2013, una delegazione del Coordinamento lav. cooperative sociali, enti del terzo settore e aziende di Roma, con la presenza di rappresentanti sindacali di Usi e Cub, ha svolto un incontro con l’Assessorato alle Politiche sociali e della famiglia del Comune di Roma Capitale, rappresentato dal Dott. Solfanelli. Nei giorni precedenti, in concomitanza con il presidio del personale dell’Azienda Speciale Comunale FARMACAP, si era chiesto di poter svolgere un approfondimento di varie questioni, che le strutture autorganizzate stanno seguendo da tempo. L’incontro è partito con l’analisi e le osservazioni sulla riforma dell’assistenza domiciliare, che con la Delibera di Giunta Comunale 355 del 21 dicembre 2012, che ha modificato la precedente di “sperimentazione” in 4 Municipi (2°, 4°, 8° e 13°) la D.G.C. 317/2012, ha introdotto una sorta di “Delibera Quadro” che avrà i suoi effetti sia per l’assistenza ad Anziani (SAISA) disabilità (SAISH) sia per molti altri servizi e attività di competenza comunale ma gestiti da soggetti terzi, dai minori SISMIF, ai servizi Aec assistenza nelle scuole ai disabili e servizi integrativi, personale che lavora nelle strutture residenziali e semiresidenziali (Case di Riposo, Centri Diurni, Case Famiglia), fino ai servizi di scolarizzazione Rom, alla gestione dei campi attrezzati e dei centri per senza fissa dimora o per accoglienza migranti. Questa delibera 355/2012, annulla le precedenti (tra cui la 479 del 2006, che fissava il costo delle tariffe sui servizi svolti nei municipi, utilizzando come base il CCNL del 2004 e in vigore fino al 2012…), pone al centro del sistema l’analisi e la INDIVIDUALIZZAZIONE DEI BISOGNI, delle prestazioni e inserisce anche l’ASSISTENZA INDIRETTA, modificandone il precedente uso (non ci sarà più la scelta dell’operatore da parte della famiglia su un bonus prefissato e monetarizzato, ma la scelta sarà su controllo della stazione appaltante). E’ poi posto al centro per la parte economica il costo del lavoro e del servizio. E’ modificato il Registro Unico Cittadino delle Cooperative (e Associazioni onlus) accreditate, il R.U.C., che avrà valore centrale cittadino e non solo sui due livelli (dipartimentale e municipale), con una procedura amministrativa e contabile, in corso di svolgimento per le schede di valutazione e la verifica dei bisogni individuali e delle relative prestazioni, a cura delle stazioni appaltanti (municipi e dipartimenti) con un periodo di tempo tra i 62 giorni e i 102 giorni dall’approvazione della Delibera 355, stazioni appaltanti che per effetto di tale deliberazione schemi, vedranno in parte aumentato carico di lavoro e funzioni, dall’altro avranno un controllo più centralizzato da parte dell’Amministrazione capitolina. La parte economica è rivisitata, si pone al centro il “costo del lavoro” e delle “prestazioni individualizzate”, applicando e rendendo operativa (finalmente…) la Delibera del Consiglio Comunale135/2000 e il regolamento attuativo (D.C.C 259/2005) sui controlli del Comune in merito ai diritti di chi lavora nel “terzo settore” e sull’adeguamento dei costi di gestione rispetto al costo orario complessivo, con la variazione rispetto al sistema precedente. Il costo complessivo quantificato dal Comune per i servizi è pari a euro 21,08=, il costo orario lordo del lavoro con i precedenti CCNL presi a riferimento (2004…!) era di 16,79=, quello con il CCNL coop. Sociali è quantificato in euro 17,80=, quello utilizzato con questo meccanismo è pari a euro 17,12= per tutti i servizi (costo orario adeguato sul livello C1) da Gennaio 2013, ai quali sarà aggiunta una quota percentuale del 9% su quel costo orario per le sostituzioni del personale (per cooperative ed enti accreditati) e un adeguamento quantificato nel 13% per costi di gestione, spese di “produzione” e formazione professionale (la delibera frutto dell’iniziativa popolare diventata D.C.C. 135/2000, prevedeva ma eravamo 13 anni fa, il 10% del costo del lavoro complessivo secondo le tabelle del CCNL), ma è stato ricordato dai lavoratori che il costo della vita (di chi lavora) e dei servizi comprese le spese di gestione, sono aumentati a dismisura rispetto agli…adeguamenti salariali e della quantificazione oraria fatta dal Comune. L’Amministrazione ha scelto una soluzione intermedia, che tiene conto di alcune osservazioni fatte dal coordinamento e dai sindacati autorganizzati da anni, ma con un meccanismo fortemente individualizzato e con meccanismi di valutazione e controllo centralizzati, rischia di essere teorico ma di difficoltosa APPLICAZIONE PRATICA nei rapporti con le stazioni appaltanti. Non siamo rimasti convinti, ma ovviamente seguiremo e interverremo sull’applicazione concreta, che i passaggi Analisi dei bisogni individuali-Livello di intervento-Piano di Intervento Individualizzato-Programma esecutivo-Controllo e intervento di Dipartimento e Municipi, non produrrà disagi alle famiglie e a chi lavora nei vari servizi. Sulla questione CENTRI DIURNI, all’osservazione della delegazione dei lavoratori autorganizzati sulla differenziazione tra i CEDAF (Centri Diurni per Anziani Fragili) e quelli per Alzheimer e Parkinson, i primi sotto controllo dipartimentale e gli altri sui territori municipali, la risposta dell’Assessorato (si ricorda che questo Assessorato esprime anche il vice sindaco Belviso), è che si sta lavorando per un meccanismo di codifica esclusiva del Comune, attraverso un POLO DIPARTIMENTALE e un POLO CITTADINO per i centri per Alzheimer, con estensione anche sulla zona del litorale e comprendendo anche il Comune di Fiumicino con relazione tra Comuni e AASSLL, unificando i finanziamenti (circa 80.000 euro di Fiumicino, insufficienti per un intervento autonomo) e con finanziamento regionale. Per GLI AEC, sulla richiesta di un mansionario unificato e una regolamentazione comune che elimini disparità di trattamento per lavoratori e lavoratrici (molti dei quali ancora con contratti precari o rapporti non stabilizzati) e caos normativo tra Cooperative, Scuole, Municipi e Dipartimenti (la situazione è in gestione “mista” tra Dipartimento Politiche Educative e Scolastiche già Dip. XI e Dipartimento Politiche Sociali ora Dip. XIV già V), allo stato attuale rimasta insoluta, in questa settimana di fine febbraio 2013 sarà fatto un primo incontro interno tecnico con Direzione del Dipartimento XI e lo stesso Assessorato e Dipartimento XIV, per arrivare ad un mansionario e un “disciplinare unificato”, in vista dei BANDI DI GARA le cui Delibere secondo il programma del Comune di Roma Capitale, così come per altri servizi e attività (Case di Riposo, Centri Diurni, Aec, scolarizzazione Rom, gestione campi attrezzati e altri…), vorrebbero essere approvate in Giunta Comunale entro la scadenza del 15 aprile 2013. La delegazione ha espresso perplessità sulle questioni di salvaguardia occupazionale e dei livelli salariali, del monte ore del personale impiegato in tutti questi servizi e attività, perché informalmente alcune clausole non sarebbero state correttamente applicate per i cambi di gestione derivanti dal FALLIMENTO o CHIUSURA di cooperative accreditate e il subentro di altre, giustificate dalla fretta e dall’emergenza di garantire i servizi, l’Assessorato ha ammesso che in alcuni casi l’emergenza ha fatto fare operazioni non puntuali chiamando in causa anche la “corresponsabilità” di alcune centrali cooperative nella gestione di cambio di gestione, che hanno creato disagi ai lavoratori e alle lavoratrici, ma che in ogni caso rispettando i CCNL e le clausole previste per i cambi di appalto e con l’applicazione della Delibera 135, sarà verificata e garantita sia la CONTINUITA’ DEL SERVIZIO sia la CONTINUITA’ DEL LAVORO (vedremo in concreto se sarà così…)
E’ stata affrontata sia la questione concreta a questo proposito del Centro Diurno per Alzheimer in IV Municipio (che tra l’altro vedrà un passaggio in scadenza della proroga alla DTL di Roma il 28 febbraio, su iniziativa di USI e Cub), sia la situazione nelle CASE DI RIPOSO COMUNALI, sia per la fase di sblocco delle liste di attesa degli anziani, sia delle condizioni e ritmi di lavoro del personale (affidamento alla Coop Sociale IL CIGNO), smentendo e spiegando all’Assessorato che NON ESISTE ALCUN “ESUBERO” di operatrici e operatori, ma solo un tendenziale abbassamento del carico di lavoro nelle varie attività, specie a Roma 3 (il che tradotto vuol dire che ora si potrebbe lavorare decentemente almeno su questo punto di vista, in attesa degli ingressi dei nuovi utenti) ma che se ci fossero indicazioni chiare da parte della stazione appaltante comunale, non si assisterebbe ad uno strano e poco corretto “balletto” di turnazioni e orari che creano difficoltà di gestione e di serenità del personale che ci lavora, (specie, è stato osservato dalla delegazione dei lavoratori, per le lavoratrici madri con figli minori…i loro ritmi di lavoro e di vita).
L’Assessorato ha chiarito che le questioni saranno messe a regime con i prossimi bandi di gara e la regolarizzazione delle procedure e della delibera 355. E’ stato affrontato anche il tema delle Case famiglia e dei servizi di pronta accoglienza, che vivono situazioni di grande sofferenza sia per il tipo di servizio sia per la fase “emergenziale” che ne caratterizza l’attività, la vicenda delle Case famiglia (alcune a rischio di chiusura…) si intreccia con la questione, sulla quale il Coordinamento e l’USI avevano presentato osservazioni e modalità di gestione transitoria, dei corsi (non ancora partiti di competenza regionale) per ottenere il titolo di OSS (operatore Socio Sanitario), titolo richiesto per poter in futuro lavorare sia nel settore pubblico (quello che è rimasto…) sia in quello privato e cooperativo, i cui costi si aggirano sui 3500-4000 euro con ulteriore aggravio per chi lavora e spesso è già precario (con un salario che se va bene arriva a 900 euro mensili). L’insufficienza dei fondi per le 52 strutture sul territorio di Roma (solo su questo servirebbero 5 milioni di Euro a Roma) porta l’Amministrazione a dover considerare la questione all’interno del Bilancio di previsione 2013, in scadenza di mandato dell’attuale Giunta (dove si prevede un deficit totale di circa 600 milioni di Euro, con un taglio per il sociale di circa 150 milioni di euro complessivi…).
Sulla questione corsi di formazione per OSS, il percorso suggerito per poter fare anche una Determinazione Dirigenziale (D.D.) per la fase transitoria, che permetterebbe la continuità lavorativa attuale per chi non ha titoli, lavora da anni nei servizi in attesa dei corsi (ai quali molti si sono iscritti), diverse migliaia di persone a Roma che rischiano di trovarsi in una condizione di “illegalità” e così le cooperative ed enti che li hanno utilizzati, non è attualmente possibile perché manca una AUTORIZZAZIONE FORMALE da parte della REGIONE LAZIO, che è il soggetto competente. La delegazione ha chiesto all’Assessorato, di fare comunque pressione con la nuova Giunta Regionale, una volta subentrata dopo le per sbloccare tale situazione. Per la SALA OPERATIVA SOCIALE/COS, non è prevista al momento alcuna riorganizzazione, il servizio è in proroga fino a giugno 2013. Su tutte le questioni, interverremo ancora.

I LAVORATORI E LE LAVORATRICI NON HANNO GOVERNI AMICI, SVILUPPIAMO AUTORGANIZZAZIONE, AUTOGESTIONE, LOTTA E AUTODIFESA COLLETTIVA

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USI Roma e Coordinamento Lavoratori cooperative sociali ed enti del terzo settore

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