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Egitto: arriva il cappuccino "halah", religiosamente corretto

(2 Marzo 2013)

Niente videoclip di tendenza occidentale, musica a tutto volume e narghilè. C'è una sala al femminile, una riservata esclusivamente agli uomini e una dedicata alle famiglie.

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di Azzurra Meringolo

Il Cairo, 2 marzo 2013, Nena News - No musica, no televisione e no fumo. Benvenuti a Cappuccino, il nuovo caffè halal di Madinat al-Nasr, città satellite del Cairo. Locali curati, arredamento moderno e clientela elegante. A frequentare questo bar sono soprattutto giovani appartenenti alla classe medio alta egiziana, gli stessi che fino a qualche mese fa si sedevano con il loro computer al Cilantro o al Costa Café, surrogati locali della catena di caffetteria occidentale Starbucks.

Cappuccino non ha nulla da invidiare a questi locali, ma in quanto halal, e quindi rigorosamente rispettoso delle norme islamiche, non offre ai suoi clienti canzoni pop a tutto volume o videoclip di tendenza occidentale. Quanti vi entrano sanno anche che non troveranno l'usuale foschia che avvolge la maggioranza dei locali cairoti dove si fuma la shisha, la tradizionale pipa ad acqua diffusa tanto tra i giovani che tra i più anziani. Le donne sole poi, sono certe che non dovranno confrontarsi con nessuno sguardo indiscreto, visto che vi è una sala tutta al femminile, una riservata esclusivamente agli uomini e una dedicata alla famiglie.

"Definirlo un caffè islamico è sbagliato", spiega Fatima, una giovane cliente che consulta una pagina Facebook dove può trovare accessori per il suo hijab, il velo che le copre la testa, lasciando scoperto il volto. "Questo è un locale nel quale mi trovo a mio agio. Esistono i bar dove gli stranieri vanno a bere vino, perché non dovrebbero esserci quelli dove chi vuole rispettare rigorosamente la religione si trova a suo agio?" "Cappuccino riflette a pieno la nostra educazione. Questa non è per nulla nuova, ma ha radici profonde nella nostra cultura. Ora abbiamo solo meno paura di mostrarla pubblicamente" aggiunge una sua amica. "Durante l'epoca dell'ex presidente Hosni Mubarak, le donne che volevano rispettare i precetti islamici si trovano spesso con le spalle al muro" commenta la mamma di Fatima, una giornalista che confessa di non aver accettato di togliersi il velo per comparire sugli schermi della televisione di stato. "Era una richiesta ingiusta, visto che la maggioranza delle donne egiziane indossa l'hijab."

Un articolo pubblicato dal quotidiano liberale Al-Watan descrive Cappuccino come l'ennesimo esempio della progressiva islamizzazione, iniziata con l'ascesa al potere della Fratellanza Musulmana. Poco a poco, teme il giornale, dopo aver vinto sia le elezioni parlamentari che quelle presidenziali, "gli islamisti stanno facendo il possibile per imporre la loro visione sulla società egiziana." I proprietari di Cappuccino però non concordano e negano di aver alcun legame con la Fratellanza.

"Non vi è nulla di nuovo in questo locale. Nessun passo avanti dell'islamizzazione. Un certo tipo di segregazione è già presente nella nostra società da decenni" spiega un uomo che esce dal locale interdetto anche alle giornaliste. "Nella metro esistono carrozze riservate esclusivamente alle donne e queste sono le prime ad essere contente di poter viaggiare lontane da occhi indiscreti" conclude il signore.

"Saremmo più felici se potessimo sederci nei vagoni comuni senza temere di essere toccate da uomini che approfittano della folla per allungare le mani" commenta Marwa, una manager sulla quarantina che sta entrando da Cappuccino con altre colleghe. "Questo bar è davvero il luogo ideale per pranzi di lavoro al riparo dai video di Mazzika ( l'equivalente della nostra Mtv, ndr). L'idea che sta dietro questo locale mi fa però paura. Se abbattessero le pareti tra una stanza e l'altra sarebbe quasi perfetto."

Una collega di Marwa teme però che caffetterie come queste non facciano che alzare altre barriere sociali. In un paese dove la dicotomia tra islamisti e non islamisti ha polarizzato il dibattito politico, il rischio è che esperimenti come questi accrescano, piuttosto che colmare, le distanze tra le differenti interpretazioni di vita sociale, allontanando sempre di più le diverse anime che compongono la popolazione egiziana.

Nena News

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