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(29 Settembre 2004)
Il Consiglio Comunale di Padova ha approvato una “ Mozione per la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta, contro la guerra e contro il terrorismo” che ha visto unita tutta la maggioranza di centro sinistra e il non voto della destra.
Erano state presentate tre mozioni distinte: da PRC, Verdi e una terza da DS, Margherita e SDI le prime due con la richiesta al Governo del ritiro del contingente italiano, richiesta non presente nella terza: nei giorni immediatamente precedenti il Consiglio si sono create le condizioni per un tentativo di unificazione delle mozioni grazie anche alla sempre più diffusa constatazione che non è più tempo di mezze frasi o mezze verità.
La realtà che ci troviamo di fronte è talmente chiara nella sua brutale violenza che esige da tutti una chiara presa di posizione e una assunzione di responsabilità. E nel dibattito, cui ha assistito una nutrita rappresentanza delle associazioni pacifiste padovane presenti con striscioni e cartelli, è emersa proprio questa consapevolezza: non è tempo di tacere, la guerra è illegale, la guerra alimenta brutalità e terrorismo. La premessa per soluzioni possibili è la cessazione dei bombardamenti, il ritiro delle truppe occupanti e il ripristino della legalità internazionale Qui di seguito il testo della mozione, presentata a nome del centro sinistra, dalla consigliera del PRC
Il testo della mozione approvata
Il Consiglio Comunale di Padova
Facendo seguito alla fiaccolata promossa il 9 settembre a Padova,
esprimendo angoscia, sgomento, dolore per la sorte degli ostaggi sequestrati in Iraq, tra i quali due giovani italiane Simona Pari e Simona Torretta operatrici di pace;
sottolineando la condanna del Segretario Generale dell’ONU dell’illegalità della guerra e della barbarie delle azioni terroristiche, nel ricercare la via della diplomazia, del confronto, del dialogo come antidoto ad ogni fondamentalismo e via maestra per la risoluzione dei conflitti e l’affermazione dei diritti umani e della pace
chiede al governo
di agire con tutti gli strumenti a sua disposizione perché:
Si percorra ogni strada per la salvezza di tutti gli ostaggi
Si attui una sospensione delle operazioni militari e sia ripristinata la legalità internazionale
Si impegni per il ritiro di tutti i contingenti militari in Iraq, a cominciare da quello italiano, per dare spazio a forze di pace.
Giuliana Beltrame.
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