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Sudan-Sud Sudan: accordo per ritiro truppe

(10 Marzo 2013)

Primo passo verso la ripresa della produzione di greggio interrotta un anno fa. A settembre 2012 è stata creata una zona cuscinetto ma nessuno si è mai ritirato davvero.

sudansud

di Rita Plantera

Cape Town, 9 marzo 2013, Nena News - Sotto l'egida della commissione di mediazione dell'Unione Africana guidata dall'ex presidente del Sud Africa Thabo Mbeki, i ministri della Difesa del Sudan e del Sud Sudan hanno siglato ieri, ad Addis Abeba, un accordo per il ritiro delle truppe dalla buffer zone. Secondo un calendario concordato da entrambi i Paesi, le operazioni dovranno concludersi entro il 5 aprile.

L'accordo di ieri si spera sia un primo passo verso la ripresa della produzione di greggio - circa 350,000 barili al giorno - interrotta circa un anno fa a seguito delle dispute sul pagamento di tributi per l'accesso alla zona costiera richiesti dal Sudan al Sud Sudan, Paese quest'ultimo privo di sbocchi sul mare. Essendo l'esportazione di petrolio il motore di entrambe le economie, la diatriba ha avuto ripercussioni negative sui bilanci dei due Paesi, reduci da decenni di guerra civile che ha causato circa 2 milioni di morti prima dell'accordo di pace del 2005.

Altri due colloqui tra il Presidente del Sudan Omar Hassan Al-Bashir e quello del Sud Sudan Salva Kiir tenutisi ad Addis Abeba a gennaio erano falliti. A complicare la situazione anche le accuse rivolte dal goveno di Khartoum a quello di Juba di sostenere i ribelli del Sudan People's Liberation Movement-North (SPLM-North) che si sarebbero alleati con il Justice and Equality Movement (JEM) in South Kordofan e nel Blue Nile, due Stati al confine del Sudan, per rovesciare il presidente Omar Hassan Al-Bashir. Accuse che il governo di Juba ha sempre respinto nonostante il fatto che i combattenti del SPLM-North si siano schierati con il Sud durante la guerra civile e abbiano il controllo di parte dei confini sudanesi, probabilmente altro ostacolo quest'ultimo alla creazione di una buffer zone. D'altro canto, l'esercito sud sudanese accusa il Sudan di aver inviato milizie nella regione contesa di Abyei resesi responsabili di azioni contro i civili e di saccheggi.

Il Sud Sudan ha ottenuto l'indipendenza dal Sudan nel luglio del 2011 ereditando le ricchezze petrolifere della regione meridionale dopo che un'estesa maggioranza di sud sudanesi aveva votato per la secessione al referendum del gennaio dello stesso anno, rendendo il Paese il primo stato africano indipendente al di fuori dei confini coloniali da quando l'Eritrea si è staccata dall'Etiopia nel 1993. Dopo che gli scontri di aprile al confine tra i due stati, i più violenti dopo la secessione, avevano fatto temere per un nuovo conflitto, a settembre del 2012 è stata creata una zona cuscinetto. Tuttavia, nessuno dei due eserciti si è mai ritirato a 2000 km dal confine, inficiando di fatto l'esistenza di una zona demilitarizzata.

Secondo un recente rapporto della FAO e del World Food Program (WFP), più di 4 milioni di sud sudanesi, circa un terzo della popolazione, rischia di soffrire la fame nel 2013. Il Sud Sudan è uno dei Paesi meno sviluppati al mondo, si coltiva solo il 4,5% della terra e le violenze tribali e dei gruppi di ribelli rappresentato un serio ostacolo allo sviluppo agricolo. La sospensione della produzione di greggio, a causa di contese con il Sudan, ha privato il Paese della sua fonte di reddito principale per assicurarsi le importazioni di cibo dall'estero.

"Il Sud Sudan ha un enorme potenziale agricolo, ma la situazione complessiva della sicurezza alimentare nel Paese resta molto precaria", ha dichiarato Chris Nikoi della WFP in un comunicato congiunto con la FAO. Secondo la Banca Mondiale, circa l'80% della popolazione non percepisce reddito e vive di allevamento di bestiame e di coltivazione della terra.

Considerando che in Sud Sudan, i furti di bestiame, i conflitti etnici e le incursioni dei ribelli non permettono un regolare svolgimento delle attività agricole e che sono migliaia i civili che si riversano nel Paese per sfuggire agli scontri tra l'esercito e i ribelli negli stati sudanesi del South Kordofan e del Blue Nile, sfortunatamente la stima dell'ONU potrebbe rivelarsi troppo ottimistica.

Nena News

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