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Egitto, giornalisti contro il regime di Morsi

(15 Marzo 2013)

Nena News incontra il fratello e i colleghi di Husseini Abu Deif, giornalista ucciso durante una protesta contro il governo dei Fratelli Musulmani.

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La protesta per la morte del giornalista egiziano Husseini Abu Deif (Foto: Francesca Liberati/Nena News)

di Francesca Liberati

Il Cairo, 15 marzo 2013, Nena News - Un folto gruppo di giornalisti ha partecipato martedì di fronte alla sede del Sindacato Egiziano dei Giornalisti alla giornata in memoria di Husseini Abu Deif, giornalista e fotografo ucciso 90 giorni fa durante una protesta contro il governo Morsi al palazzo presidenziale. "Chiediamo giustizia per la morte di Husseini - ha dichiarato il fratello Salem al momento di prendere la parola - Non abbiamo dubbi che sia stato assassinato perché documentava i crimini commessi dai sostenitori dei Fratelli Musulmani durante le proteste".

Alla protesta hanno partecipato giornalisti provenienti da diverse testate nazionali, intonando cori di indignazione contro i pesanti attacchi ai media perpetrati da Morsi fin dall'inizio del suo mandato e sollevando striscioni in ricordo di Husseini e della sua lotta per una stampa libera e indipendente.

Husseini Abu Deif aveva appena iniziato un lavoro di documentazione sulle violente recenti repressioni dei cortei anti Morsi da parte di gruppi armati che sostengono il governo, nuove milizie di cui si servono i Fratelli Musulmani per soffocare l'escalation delle proteste popolari. Quel 5 dicembre 2012, durante la grande manifestazione ai piedi del palazzo presidenziale, "Husseini stava fotografando proprio questi uomini armati, comparsi ad attaccare con violenza i manifestanti - riferisce a Nena News il suo amico Mahmoud, che si trovava con lui in quel momento - Ho visto che qualcuno gli puntava addosso una luce laser, e un secondo dopo ho udito uno scoppio e lui è caduto a terra. Subito, qualcuno si è avvicinato ed ha rubato la sua macchina fotografica e la sua borsa". Husseini aveva 33 anni.

"Sappiamo che è stato preso di mira dai Fratelli Musulmani per il suo lavoro e, per questo, eliminato", ripete il fratello Salem durante l'intervista a Nena News. Il fatto ha creato grande scompiglio all'interno del sindacato, dove Husseini era molto conosciuto ed apprezzato, portando ad una rivolta interna contro l'attuale presidente Mamdouh al Wali: "Non ha mai pronunciato una parola in pubblico sulla morte di mio fratello e non ha voluto avviare nessun procedimento legale per accertarne le cause - racconta Salem - È vergognoso". La vergogna rimane, ma non lo stupore. Wali è infatti sostenuto dai Fratelli Musulmani, era il loro candidato alla presidenza del sindacato. La situazione è ora ingovernabile, con un numeroso gruppo di giornalisti di sinistra, di matrice liberale o nasserista (come era lo stesso Husseini) che hanno simbolicamente occupato con una tenda due settimane fa il piano terra dell'edificio sede del sindacato, ricoprendo le pareti con centinaia di poster del loro collega ucciso e reclamando giustizia sulla sua morte.

Nuove elezioni si terranno oggi e questa volta i Fratelli Musulmani non presenteranno formalmente alcun candidato, avendo forse intuito che questa mossa potrebbe portarli ad una sonora sconfitta. Sono pronti però ad appoggiare il più filo-governativo tra i concorrenti "esattamente come accadeva prima dell'emergere della Fratellanza", come ricordano Omar Halawa e Heba Afify al quotidiano egiziano Egypt Independent.

Nena News

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