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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Toscana. Rilanciare la lotta contro la distruzione del sistema sanitario pubblico

(26 Marzo 2013)

campagna in difesa della sanità pubblica

I comitati toscani in difesa della sanità pubblica incontrano l’Assessore regionale Marroni. Un incontro deludente e inutile. Le firme raccolte sulle petizioni popolari non sono state consegnate. L’unica strada che ci resta: la lotta.

Il 13 febbraio scorso un folto gruppo di rappresentanti del Coordinamento regionale per la difesa della salute pubblica, del Comitato No debito di Pisa e di Firenze, di Medicina Democratica, di Associazioni di familiari e portatori di handicap hanno incontrato Luigi Marroni, Assessore al Diritto alla salute della Regione Toscana, portando nelle stanze della Giunta regionale Toscana la voce, gli obiettivi della mobilitazione e le firme delle petizioni popolari.

Molte sono state le critiche mosse dai rappresentanti dei Comitati all'impianto di vera e propria controriforma del sistema sanitario regionale contenuto nella Delibera 1235, che realizza, peggiorandola, la politica imposta dal governo Monti con la Spending Review, attraverso il taglio di posti letto, la riduzione e l’accorpamento dei laboratori di analisi, del 118, dei centri di nascita, il taglio dell'8% sugli appalti con il rischio di licenziamento del 20% del personale, l’aumento dei ticket e l'ultima, gravissima ipotesi di protocollo di intesa Regione - Equitalia per la riscossione dei servizi non pagati da una utenza immiserita dalla crisi economica.

A tutto ciò l’Assessore ha replicato elencando gli effetti dei provvedimenti legislativi del governo Berlusconi sulla sanità toscana (sulle politiche di Monti l'Assessore non ha detto praticamente niente), in particolare ricordando l’effetto del super ticket introdotto da Berlusconi-Tremonti nel 2012, che ha tagliato il finanziamento alla sanità toscana di 62 milioni di Euro.

Una situazione - a detta dell'Assessore - destinata a peggiorare nel 2014 a causa di ulteriori tagli previsti dal provvedimento Berlusconi. Della situazione dei prossimi mesi, con i tagli in arrivo a causa della Spending Review e dei provvedimenti regionali, nemmeno una parola. Il motivo dell’omissione ci è parso evidente: La Giunta regionale Toscana è espressione di una maggioranza politica che, a livello nazionale, ha votato tutte le leggi del governo dei "professori": Pareggio di bilancio in Costituzione, Fiscal Compact, Spending Review .

Infine, dopo aver elencato i pregi del sistema sanitario toscano, l'Assessore ci ha ricordato leggi e norme in materia sanitaria alle quali la Regione si deve obbligatoriamente attenere.

Nessuna risposta in merito ai rilievi e alle forti e motivate critiche portate all'inizio dell'incontro dalle realtà presenti e contenute nelle petizioni popolari sulle quali sono state raccolte migliaia di firme di cittadini toscani. Marroni si è arroccato nella rivendicazione del proprio operato, proponendosi nei fatti come un tecnico che veicola e gestisce le ingiuste politiche del governo….Berlusconi. Sugli ultimi 13 mesi di governo Monti vaghi riferimenti e atteggiamento fatalista: "queste sono le leggi: che ci possiamo fare?"

Al termine del deludente incontro, che ci ha fatto prendere la decisione di non consegnare a questo interlocutore le migliaia di firme raccolte in questi mesi sui temi della mobilitazione, l'Assessore Marroni ci ha proposto un successivo momento di confronto.

La nostra risposta è stata netta: l'obiettivo della campagna che da alcuni mesi portiamo avanti, sfociata nella manifestazione regionale di sabato 16 febbraio nel centro di Firenze, è la critica radicale delle decisioni di politica economica che i governi adottano e che sono messe in pratica dalle Regioni, riversando sulle spalle delle fasce sociali più deboli i costi di una crisi di cui non sono responsabili, attraverso il taglio sistematico di diritti, lavoro e servizi essenziali, a partire dalla sanità pubblica.

Le risposte che vogliamo sono di carattere politico, finalizzate ad aprire la strada a una totale inversione di marcia: la sanità pubblica non va tagliata ma rilanciata, togliendo ogni sostegno al sistema privato, reinternalizzando nel sistema sanitario pubblico tutti i servizi ( e i lavoratori che li realizzano) oggi in mano a multinazionali e cooperative, rilanciando il protagonismo delle maestranze e dell’utenza (medici, infermieri, OSS, tecnici, comitati di familiari e di malati) nella pianificazione dello sviluppo del sistema, tagliando drasticamente le spese per consulenti e manager, rilanciando una politica di prevenzione sul territorio, attraverso il coinvolgimento di tutto il sistema pubblico territoriale, a partire dall'educazione nei posti di lavoro, nei quartieri, nelle scuole e nelle università sino ai distretti socio/sanitari.

Le risorse per politiche di rilancio del Sistema sanitario ci sono, ma sono stornate a favore di banche e speculazione finanziaria, in opere inutili finalizzate a implementare circuiti economici senza prospettive, come la cementificazione del territorio e la trasformazione delle città in vetrine lussuose, a uso e consumo di fasce sociali sempre più ristrette di popolazione ricca.

Di questo intendiamo parlare con la controparte, che abbiamo individuato nell’attuale Giunta regionale Toscana, la quale applica, superandole in peggio, le politiche europee di attacco ai diritti fondamentali della maggioranza della popolazione.

Gli incontri futuri o saranno con il Presidente della Regione Toscana, alla presenza di tutti i soggetti toccati dai tagli alla sanità (personale sanitario, malati, utenti, associazioni, comitati, movimenti sociali, sindacati conflittuali) o per noi non avranno senso. Occorre una controparte che si assuma in toto la responsabilità politica di un cambio radicale nelle scelte regionali in materia sanitaria.

Senza risposte, chiederemo le DIMISSIONI della Giunta Regionale Toscana.

Su questi obiettivi Il Comitato No debito continuerà, in sinergia con tutte le realtà mobilitatesi in questi mesi, la campagna per la difesa e il rilancio della sanità pubblica. Ci muoveremo a livello regionale e nazionale, per la costruzione di un grande movimento di massa, unico in grado di ribaltare i rapporti di forza e scalzare un sistema di potere sempre più screditato agli occhi della maggioranza della popolazione.

Occorre trasformare la delega in conflitto, la crocetta su una scheda elettorale in protagonismo di massa e in lotte determinate, in grado di bloccare la distruzione della sanità pubblica, imposta della Troika europea, dal governo Monti e realizzata dalle Amministrazioni locali.

Comitato No Debito di Pisa e Firenze

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