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Siria

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(16 Agosto 2012) Enzo Apicella

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    Vertice arabo spacca in due la Siria

    (28 Marzo 2013)

    Emergono due Sirie dal summit in Qatar. Una creata e riconosciuta dalle monarchie del Golfo e dagli Usa e un'altra con a capo Bashar Assad appoggiata da Iran e Russia

    vertarab

    Muaz al Khatib, ieri all'inaugurazione dell' "ambasciata" dell'opposizione siriana a Doha

    Di Michele Giorgio

    Roma, 28 marzo 2013, Nena News - Tra volti sorridenti e mazzi di fiori, accompagnato dal sottosegretario qatariota agli esteri Khaled al-Attiya, ieri Moaz al-Khatib ha inaugurato a Doha l'ambasciata della Coalizione Nazionale siriana (CN). Ma il nastro che al-Khatib ha tagliato ieri non inaugura soltanto la prima simbolica «sede diplomatica» dell'opposizione - che due giorni fa ha preso il posto di Damasco in seno alla Lega araba - sancisce anche la spaccatura territoriale oltre che politica della Siria: con la parte settentrionale del paese nelle mani dei ribelli riconosciuta dalle petromonarchie del Golfo e, di fatto, anche dagli Stati Uniti e da alcuni paesi europei; e l'altra ancora sotto il governo centrale sostenuta da Russia, Iran, Iraq, Algeria e Libano (almeno fino a quando del governo di Beirut farà parte il movimento sciita Hezbollah).

    È un siluro contro una soluzione negoziata. E conferma inoltre l'accettazione della supremazia del Qatar che ha scelto per la Siria un'ulteriore escalation della guerra civile, dei devastanti bombardamenti aerei governativi, degli attentati dei jihadisti a Damasco e in altre città: il bagno di sangue costato sino ad oggi la vita a 70mila siriani.

    L'inaugurazione della «sede diplomatica» è avvenuta mentre, sempre a Doha, si svolgeva l'ultima giornata del vertice annuale della Lega araba, molto criticato per i suoi esiti da Mosca e dall'Iran. La Russia ha definito «illegale e incongruente» la decisione di assegnare all'opposizione il seggio spettante a Damasco.

    «A Doha è stato intrapreso un altro passo contro la Siria. Le decisioni assunte in quella sede a prescindere dalle obiezioni sollevate da alcuni Stati membri, lasciano quanto meno perplessi, a dire poco», hanno commentato a Mosca. Da parte russa si sottolinea che «il governo della Repubblica araba siriana è stato e rimane il rappresentante legittimo dello Stato membro dell'Onu. Di fatto si incoraggiano apertamente quelle Potenze che continuano a scommettere su una soluzione militare in Siria». Per l'Iran, l'alleato più stretto di Bashar Assad, il vertice di Doha segnerà la «fine del ruolo della Lega Araba nella regione».

    Nena News

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