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(23 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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Via il foglio di via! Per una primavera di lotta

(31 Marzo 2013)

viafoglvia

Il foglio di via dalla città di Piacenza per 3 anni, emesso dal Questore contro il coordinatore nazionale del SI Cobas, Aldo Milani e a due altri compagni per aver partecipato alle lotte prima della TNT e GLS e poi dei lavoratori Ikea, è un gravissimo atto antioperaio. Va respinto con la mobilitazione dei lavoratori e di chi si schiera per la loro libertà di organizzarsi e lottare a difesa delle proprie condizioni!

Un foglio di via sarebbe stato dovuto: ai capi e padroni di quelle imprese e cooperative che sistematicamente violano i contratti di lavoro, le leggi sul lavoro, che sistematicamente evadono contributi e tasse, che sfruttano i lavoratori con il ricatto e che in molti casi, soprattutto della logistica, hanno al loro interno settori importanti dell’economia controllati della mafia, camorra e drangheta. Niente di tutto questo.

Il foglio di via è stato dato a chi ha aiutato i lavoratori ad organizzarsi per lottare contro lo sfruttamento della forza lavoro e i soprusi , violazioni contrattuali perpretate in questo settore ! Questa è la democrazia borghese!

Se vi aggiungiamo il processo aperto a Saronno contro ventisei compagni che 4 anni fa hanno partecipato alla lotta alla Bennet di Origgio (con otto capi d'accusa contro Aldo Milani) ciò mostra da che parte stia lo Stato: contro i lavoratori, dalla parte dei padroni anche quando violano le leggi da loro fatte.

Il governo e i suoi apparati sono allarmati per le lotte in corso nel settore della logistica ad opera di lavoratori (in gran parte immigrati) organizzati nel SI Cobas e ADL Cobas, per il rinnovo in meglio del contratto, contro le pretese padronali che li farebbero tornare indietro di decenni. Il problema non è solo che la conquista di migliori condizioni da parte di questi lavoratori mina i profitti e una competitività basati sui bassi salari e il supersfruttamento.

Vogliono impedire il “contagio” di lotte vincenti verso altri settori, impedire che i lavoratori italiani imparino a lottare per davvero a difesa delle loro condizioni, a rialzare la testa e prendere in mano la propria sorte anziché limitarsi a sperare che l'imbonitore di turno risolva o esorcizzi i loro problemi andando in parlamento.

Vogliono impedire che un numero crescente di giovani, che la crisi esclude in massa da un lavoro, decente o indecente che sia, impari da queste lotte a non subire passivamente la propria sorte, a collegarsi ai lavoratori per una lotta comune.

Respingiamo con la più ampia mobilitazione questo provvedimento che riecheggia leggi fasciste, ma si basa sulle leggi della “repubblica democratica”, impediamo che la repressione incateni la libertà di organizzazione, di sciopero e di lotta dei proletari.




Sabato 6 aprile, ore 15
MANIFESTIAMO A PIACENZA
concentramento ai Giardini Margherita, davanti alla Stazione



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Continua la campagna di raccolta fondi per sostenere i licenziati politici!

I versamenti possono essere effettuati, indicando la causale:
“cassa di resistenza”:

• con bollettini postali sul ccp nr. 3046206
• con bonifici sul c/c IBAN IT13N0760101600000003046206
• con vaglia postale

tutti intestati a: Sindacato Intercategoriale Cobas, Via Marco Aurelio 31, 20127 Milano

S.I. Cobas

Fonte

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