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(11 Novembre 2011) Enzo Apicella

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AL FIANCO DEI LAVORATORI DELLA SUNCHEMICAL DI FIRENZE

(3 Aprile 2013)

Alcune centinaia di lavoratori hanno manifestato giovedi 28 marzo, ma non solo per il diritto al lavoro. Le facce, gli slogan e le voci urlavano in quella piazza per il diritto al futuro e alla dignità.


I continui fallimenti nelle trattative per la vendita di Seves e Ginori, sommato alla notizia improvvisa della chiusura della sede fiorentina di SunChemical e a tante altre crisi aziendali condite con licenziamenti e cassa-integrazioni, sta mettendo in ginocchio nella nostra provincia più di 500 lavoratori e le loro famiglie. Il bilancio è disastroso, ma oggi più di sempre (anche se a ben vedere i nomi sono i soliti) la crisi ha un colpevole: il capitalismo. Un colpevole circondato da tanti complici, a partire dai sindacati confederali, fino, a livello più alto, ai gruppi politici dirigenti locali e nazionali. Gli stessi complici che giovedì erano là, nella piazza e lungo il corteo, a fingere di avere tra le mani la ricetta miracolosa (di cui si parla da decenni) per un capitalismo sano, magari di sinistra. Le stesse ottime ricette che hanno distrutto il servizio di istruzione inferiore e superiore, quelle ricette che stanno distruggendo il servizio sanitario nazionale e che rendono il lavoro un lusso, un favore e non un diritto. Le stesse ricette che stanno ampliando il divario tra le classi, impoverendo sempre di più i lavoratori salariati, e i pensionati e arricchendo dall'altra parte grandi imprenditori ed industriali, regalando il nostro sangue ai responsabili di questa crisi. Erano tutti là, assessori, consiglieri comunali, "sindacalisti", fingendo di non essere gli stessi che sono sempre stati al potere, fingendo di non essere gli stessi che continuano governare questo paese.
Anche noi c'eravamo, ma non stavamo chiedendo deleghe. Abbiamo manifestato con la convinzione che senza lotta e senza unità questa battaglia sia già persa. Da mesi proponiamo, nell'indifferenza sindacale e politica, la creazione di un fronte comune di lotta per il lavoro, dove unire le battaglie di tutte le realtà che nella provincia di Firenze stanno subendo questa crisi. Non si tratta più di una battaglia interna, questa è una guerra sociale, e solo uniti potremo portare a casa i risultati che vogliamo.
Al contrario di altri, non eravamo in quella piazza per dire "ora ci pensiamo noi", ma per gridare la nostra presenza a fianco di ciascun operaio per il suo diritto al lavoro e accanto ai loro figli, per il diritto ad un'istruzione libera, pubblica e accessibile a tutti.
Siamo con gli sfrattati per il diritto alla casa e lottiamo con gli immigrati per il diritto all'integrazione.
Siamo insieme a tutti coloro che lottano contro questo sistema con la convinzione che la lotta è l'unica via percorribile per un'alternativa vera a questa società.

2 Aprile 2013

Partito Comunista dei Lavoratori Firenze

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