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GIANO BIFRONTE A PONTIDA

(9 Aprile 2013)

Giornale, Numero 293 del 8 aprile 2013

pontidgiano

Caro Direttore

Bossi invita alla calma, doveva rappresentare la corrente anti Maroni, ma poi si è cagato addosso.

Dal palco di Pontida chiede espressamente “niente insulti, niente fischi, non fate felice la canaglia romana”.

Sarà per via del coccolone che l’ha colpito, ma Bossi non si ricorda più che “la canaglia romana”, è ancora in vita anche grazie alla Lega, per tutto il tempo che è stata al governo con Berlusconi.

I quattro gatti venuti a Pontida, sono la riprova più che tangibile che la Lega ha fatto il suo tempo, anche se è sempre pericolosa per la sua matrice nazipadana.

Bossi ha placato la piccola folla che voleva ribaltare Maroni con tutto il palco, perchè responsabile di aver voluto ancora una volta mantenere l’unità col Pdl, con la conseguente catastrofica perdita di voti leghisti.

Tra risse vere e strumentali dei loro capi, quel che è rimasto della Lega, oltre il razzismo, è il suo essere Giano Bifronte, che vagheggia ancora di essere contro Roma ladrona, dopo aver a lungo governato proprio in Roma ladrona con Berlusconi, dopo quindi aver esercitato, per dirla con Bossi, il potere della “canaglia romana”.

Saluti da Palazzago BG

www.operaicontro.it

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