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Imperialismo e guerra:: Altre notizie

La Thatcher sarà ricordata per non aver lasciato nulla di positivo

(10 Aprile 2013)

dal quotidiano argentino Pàgina 12; 10.4.2013

thatch

Il governo nazionale ha evitato ogni commento sulla morte dell’ex prima ministra britannica Margaret Thatcher. Non ci sono stati comunicati ufficiali sulla Dama di ferra, della quale invece hanno parlato gli ex combattenti delle Malvinas. “Purtroppo è morta nell’impunità” hanno detto della donna che nel maggio 1982 decise l’affondamento della Corazzata General Belgrano, che si trovava fuori della zona di escusione, provocando la morte di 323 membri dell’equipaggio, 200 di essi tra i 19 e i 20 anni. Gli ex combattenti rifiutano anche l’idea che essa sia stata un alfiere della libertà e della democrazia nel mondo, come hanno detto alcuni presidenti nelle loro condoglianze: “Non soltanto ha approfondito la militarizzazione su scala mondiale, ma lo stesso popolo britannico ha sofferto per le sue politiche neoliberiste di tagli e disoccupazione”.
Così si è espresso Ernesto Alonso, presidente della Commissione Nazionale degli ex Combattenti: “Margaret Thatcher sarà ricordata come una personalità che non ha lasciato niente di positivo per l’umanità – ha detto: “Per noi la sua figura è sullo stesso piano del genocida Leopoldo Fortunato Galtieri: i due portarono i nostri paesi ad una guerra che ci ha lasciato solo centinaia di morti”.

Alonso parlava da La Plata, la sua città, dove gli ex combattenti lavorano in solidarietà con i cittadini colpiti dalle inondazioni. “L’affondamento del Belgrano è stata la peggiore dimostrazione della sua personalità politica, perchè mise fine ad ogni possibilità di una soluzione negoziata, una via d’usciat per la pace. A partire da quel fatto non ci fu più alcuna possibilità di risoluzione del conflitto per via diplomatica”.

Dalla città di Corrientes, l’ex combattente Orlando Pascua è d’accordo con Alonso. “Thatcher fu il conservatorismo, il neoliberismo dei sistemo politici più reazionari, quello che a livello nzionale avemmo nel 1980, che ci portò le conseguenze che tutti sappiamo negli anni ’90, conseguenze di cui in paesi come il nostro ci stiamo riprendendo perchè ci siamo allontanati da quelle politiche. Thatcher era come Galtieri, tutti e due utilizzarono la guerra. A lei, al di là del fatto che la maggioranza degli inglesi non sapesse nulla delle Malvinas, servì per risolvere i suoi problemi interni. Thatcher segnò, con Reagan, quel modello politico, sociale, economico e culturale delle privatizzazioni, dell’individualismo che tanta povertà generò”.

Pascua, che è il coordinatore regionale della Rete Impegno Sociale per le Malvinas, ha sottolineato la sua divergenza con le dichiarazioni di Jorge Bergoglio che, come papa, si è detto “rattristato” per la morte dell’ex prima ministra britannica. “Io non mi sento né triste né contento, una persona di 87 ha compiuto il suo ciclo biologico. Per me si tratta di un’opportunità di riflettere non solo su cosa ha significato per gli argentini, ma anche su cosa successe ai nostri popoli in quel decennio, ora che l’America Latina sta dando un esempio di cambiamento nella storia. A quelli che vogliono mostrarla come un campione della democrazia, bisogna dire che al di là del fatto che fu eletta per volontà popolare, nessuno vota perchè gli uccidano i figli, né per essere povero e rimanere disoccupato. Lei diede inizio alle politiche dei tagli e avallò dittaure come quella di Augusto Pinochet in Cile”.

Da parte sua César Gonzàles Trejo, dirigente della Commissione dei Familiari dei Caduti delle Malvinas, di è detto dispiaciuto che la morte della ex premier sia avvenuta prima che l’Argentina presenti una denuncia alla Corte Internazionale dell’Aia per crimini di guerra durante l’attacco alle forze argentine nel 1982.



Tra coloro che hanno commentato la morte della Dama di Ferro vi è stata la CTA (Centrale dei Lavoratori dell’Argentina) diretta da Hugo Yasky. Lo ha fatto indirettamente, diffondendo una nota dei lavoratori britannici. In tale nota il segretario generale dell’Associazione dei Minatori di Durham, David Hopper, dichiara: “Non provo alcuna tristezza; lei ha distrutto la nostra comunità, i nostri villaggi e la nostra gente.”. Ed ha aggiunto: “I nostri figli non hanno lavoro e la nostra comunità è piena di problemi. Non c’è lavoro, non c’è denaro; è una ben triste eredità quella che ci lascia.”. Hopper ha detto anche di avere “ricordi molto brutti di ciò che ci ha fatto. Mise l’intera nazione contro di noi e l violenza con cui ci trattò fu terribile.Sono contento di essere vissuto più di lei. Oggi è un grande giorno per tutti i minatori”.

Traduzione di Daniela Trollio - Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

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