">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Requerdo de Madrid

Requerdo de Madrid

(20 Agosto 2011) Enzo Apicella
La polizia spagnola carica le manifestazioni contro la visita del Papa a Madrid

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    SITI WEB
    (Stato e istituzioni)

    Stato e istituzioni:: Altre notizie

    Il passato pesante di Romano Prodi

    (16 Aprile 2013)

    Mi permetto di inviare un documento sulla figura e le azioni politiche di Romano Prodi, scritto da una giornalista belga in occasione della elezione di Prodi del 2006. Lo rimetto in circolazione, pregandovi di darne la massima diffusione. Non è possibile pensare di avere questo professore come Capo dello Stato! Chissà che, se la memoria viene rinfrescata, non venga indicato più fra i papabili a questa carica. Oltre ad avere una barca di miliardi da versare alle banche europee, costretti dal fiscal compact impostoci in Costituzione, avremo anche questo cane da guardia della finanza internazionale a costringerci a pagare debiti che noi non abbiamo fatto, ma che lui ha contribuito a fare. A presto. Curzio

    Un passato pesante : CIA, Bilderberg, Bolkestein, OGM, Israele, relazioni con la NATO, colpo di stato contro Chavez. Povera sinistra! Cosa hanno scelto gli Italiani, la peste o il colera?

    Per mettere fine al regno di Berlusconi, la sinistra antiliberista (sic!, NdT) italiana ha plebiscitato (con le votazioni primarie) l’ex presidente della Commissione Europea, Romano Prodi ed ha accettato di affidargli la missione di guidare l’opposizione alle elezioni legislative del 9 e 10 aprile 2006.

    Romano Prodi è uno dei mistificatori dell’Europa sociale. È il più alto responsabile della strategia di Lisbona adottata nel 2000, per una durata di dieci anni. Questa strategia ha accentuato il carattere neoliberista dell’Unione Europea e ha sottoposto alla più alta competitività e alle “leggi” del mercato le politiche sociali (istruzione, pensioni, ecc.) e ambientali.

    Il leader della sinistra italiana ha proposto e sostenuto il progetto della “direttiva sui servizi”, la cosiddetta Bolkestein, dal nome del liberalissimo ex Commissario Europeo Olandese, che aveva elaborato questo testo.

    Nel 2003, quando il signor Prodi era a capo della Commissione Europea, ha rimosso la moratoria sugli OGM, autorizzando con ciò la commercializzazione e la coltivazione delle piante transgeniche.

    Ha qualificato come “molto ragguardevole” il progetto di “riforma” sull’assicurazione-malattie del governo francese, un progetto che aggrava in modo considerevole le ineguaglianze in materia di accesso alle cure.

    È stato uno dei promotori del Trattato Costituzionale Europeo. Questo Trattato ha l’obiettivo di incidere nel marmo le politiche ultraliberiste.
    Il signor Romano Prodi e altri ultraliberisti hanno posto la libera concorrenza al di sopra del progresso sociale, lasciando la porta aperta al dumping sociale e fiscale. Costoro hanno pianificato una guerra economica permanente, senza fine, posizionando i cittadini europei nelle condizioni di stato di allerta continuo. Hanno voluto fare dell’Europa una giungla, dove il monopolio della violenza (economica o di altra natura) non appartiene, e ne’ può appartenere, che al più forte.

    Essendo un cattolico convinto, il leader della sinistra laica pensa che le religioni devono giocare un ruolo importante nello sviluppo dell’Unione Europea.
    Prodi ha istituito il GOPA (Group of policy advisers to the president - Gruppo dei consiglieri politici del Presidente), un organismo incaricato in particolare delle questioni religiose, e del quale la maggior parte dei membri sono cattolici praticanti.

    In una lettera indirizzata a “la Repubblica”, Romano Prodi si rammarica per l’assenza di riferimenti alle radici cristiane nella nuova Costituzione Europea, quindi collegandosi alle posizioni papali, di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI :
    “La domanda comune di tutte le Chiese di un riconoscimento esplicito nel preambolo della Costituzione del ruolo storico del cristianesimo non è stata accettata. Io penso che questo aspetto rappresenta veramente un anello mancante”…“Oggi, l’Unione Europea vede alle sue frontiere orientali la Russia, l’Ucraina, e la Bielorussia, e a sud-est la Turchia; con l’ingresso di Cipro e di Malta, l’Unione Europea è in contatto diretto con il Medio Oriente. In presenza di questa nuova situazione geografica, l’Europa ha una nuova responsabilità internazionale, in quello che concerne il diritto, la giustizia, la pace, ma questa responsabilità non potrà essere esercitata se la questione della sua identità, con il riconoscimento delle sue radici cristiane, non diverrà dirimente”…“Le religioni presenti storicamente in Europa, in particolare il cristianesimo (…) possono apportare un contributo essenziale, in quanto fattori di integrazione e di fraternità, elementi culturali che superano e trascendono il significato etnico di patria, e quindi contribuiscono ad una nuova stagione dell’europeismo e alla vocazione universale dell’Europa”… “La nuova Europa porta in sé i valori che hanno fecondato per due millenni l’essenza del pensiero e del modo di vivere, di cui il mondo intero è stato beneficiario. Il cristianesimo occupa un posto privilegiato fra questi valori”.
    Parole di Romano Prodi!

    Il libro bianco della Commissione sui principi del governo, che il cantore dell’ultraliberismo ha presentato nel 2001, è uno strumento ideologico per una politica dello Stato minimo, uno Stato dove l’amministrazione pubblica ha per missione non più quella di servire l’insieme della società, ma di fornire beni e servizi ad interessi settoriali e a clienti-consumatori, con il rischio di aggravare le ineguaglianze fra i cittadini e le regioni dell’Europa.

    La sinistra antiliberista (sic!) italiana ha dimenticato che il signor Romano Prodi :

    – è appartenuto a quella rete stay-behind, una rete che sta dietro le quinte, messa in piedi dagli Statunitensi dopo la Seconda Guerra mondiale per combattere l’influenza comunista.

    – è stato membro del comitato di direzione del Gruppo Bilderberg, l’architetto della mondializzazione liberale : “Qualcosa deve rimpiazzare i governi,… e il potere privato mi sembra l’entità adeguata per farlo!”, ha dichiarato David Rockefeller, fondatore del Bilderberg

    – era d’accordo per consegnare alla CIA informazioni confidenziali su cittadini europei che si recavano negli Stati Uniti,

    – si è felicitato per il colpo di stato militare del 2002 contro il Presidente Hugo Chavez, un presidente eletto democraticamente e il cui governo ha lanciato tutta una serie di riforme sociali in modo che il Venezuela possa divenire un paese più giusto e meno impregnato di ineguaglianze,

    – ha condannato il 59% dei cittadini europei che hanno posto Israele alla testa dei paesi che minacciano la pace. Per Prodi i sondaggi “mostrano l’esistenza continua di un pregiudizio che deve essere condannato” e “nella misura in cui questo potrebbe indicare un pregiudizio più profondo e più generale nei riguardi del mondo ebraico, il nostro disgusto è ancora più radicale”,

    – non ha mai mancato un’occasione per promuovere la lingua inglese e di imporla come lingua unica dei negoziati per l’allargamento europeo. E la lista sarebbe lunga…

    Cosa pensano i cittadini della sinistra antiliberista italiana, membri o no di un partito, di un sindacato, o di un’associazione, e che come noi si battono, senza molto contare, per mettere in scacco i principi neoliberisti, che Romano Prodi e i suoi accoliti ci predicano come ineluttabili? Si sentono, o no, traditi?

    Articolo originale in: http://www.michelcollon.info/Le-lourd-passe-de-Romano-Prodi.html?lang=fr
    12 aprile 2006
    (Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)

    Leila

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Ultime notizie dell'autore «Michel Collon»

    9963