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Ai giornalisti prezzolati

Ai giornalisti prezzolati

(9 Ottobre 2012) Enzo Apicella
Chavez viene rieletto con il 54% dei voti, con grande dispetto dei giornalisti prezzolati dall'imperialismo che davano per sicura la sua sconfitta

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La vittoria di Nicolas Maduro apre una nuova fase nella Rivoluzione Bolivariana

(16 Aprile 2013)

Editoriale di “Vermelho”, portale web del Partito Comunista del Brasile (PCdoB)

madupugn

Con la partecipazione di circa il 78% dell'elettorato, il Venezuela ha vissuto ancora domenica scorsa (14 aprile) una festa democratica, a chiusura di una campagna elettorale avvenuta solo a causa di una fatalità – la morte del comandante-presidente Hugo Chavez, lo scorso 5 marzo. La partecipazione massiccia, il vigore democratico delle masse, il clima di tranquillità e pace, il perfetto funzionamento del sistema di votazione e scrutinio – attestato dagli osservatori internazionali – sono fatti rivelatori della maturità della democrazia in Venezuela, uno dei risultati più significativi della colossale Rivoluzione Bolivariana iniziata e diretta dall'ex presidente.



Il candidato chavista Nicolas Maduro ha vinto le elezioni di stretto margine – meno del 2% - infliggendo ancora una sconfitta al concorrente Henrique Capriles, un avventuroso e ambizioso leader della destra, antichavista fino al midollo, che non ha esitato a speculare sulla memoria, l'immagine e simbologia del leader, amato dalle masse, allo scopo di tergiversare e confondere.

La vittoria di Nicolas Maduro rappresenta la continuità della costruzione della patria venezuelana secondo gli obiettivi e i principi della Rivoluzione Bolivariana, che entra in una nuova fase. La Rivoluzione è ben lontana dall'essere arrivata alla fine e si può affermare persino, solo se la si analizza con una prospettiva storica, che è appena cominciata.

Il filo conduttore del mandato di Maduro, che secondo la Costituzione durerà fino al 2019, sarà, come ha annunciato egli stesso, il Piano della Patria, la stessa piattaforma politica, economica e sociale annunciata da Chavez nella campagna elettorale vittoriosa del 7 ottobre dell'anno passato, che prevede lo sviluppo economico, l'approfondimento delle riforme sociali inclusive e l'universalizzazione dei diritti, il rafforzamento della sovranità nazionale, l'aumento del protagonismo popolare, l'ampliamento dell'integrazione latino-americana e dei Caraibi, la lotta antimperialista sul piano internazionale e l'approfondimento del cammino verso il socialismo.

La vittoria di Nicolas Maduro, alla guida del Grande Polo Patriottico – coalizione delle forze patriottiche, popolari, democratiche, socialiste, rivoluzionarie e comuniste – rende possibile al paese fare passi sicuri in questa direzione. Lo stretto margine con cui è stata ottenuta non ha diminuito il risultato né tanto meno mette in ombra la prospettiva.

In 14 anni, il chavismo ha vinto 17 delle 18 elezioni disputate, perdendo solo la consultazione elettorale su emendamenti a determinati articoli della Costituzione. E' questo che attesta il vigore politico del chavismo e il sostegno popolare a questa corrente di pensiero e azione.

Il margine ristretto della vittoria mostra la dimensione e la complessità delle sfide da affrontare. Nel discorso che ha pronunciato subito dopo la proclamazione dei risultati, Maduro si è dimostrato consapevole di ciò e disposto a “costruire un governo poderoso, del popolo, a costruire una nuova, ampia e poderosa maggioranza della Rivoluzione Bolivariana”. Ha fatto riferimento anche alla necessità di “avviare cambiamenti”, “rinnovare e dare nuovo impulso alla rivoluzione”. In questi due enunciati – la costruzione di una nuova, più ampia e poderosa politica e il rinnovamento e l'impulso al processo rivoluzionario – si può trovare la chiave di una nuova avanzata del chavismo, il che implica il consolidamento e l'approfondimento delle conquiste.

Di fronte a un'altra vittoria della Rivoluzione Bolivariana, le forze dell'opposizione hanno annunciato la loro disponibilità a fabbricare crisi, usando l'appoggio che hanno ottenuto da quasi metà dell'elettorato, per mettere in discussione il risultato, agitare le acque e a sprofondare il paese in ciò che presumono essere il modo che permetterebbe di conquistare il potere attraverso un golpe.

Ma nel Venezuela Bolivariano esistono fattori prevedibili che giocano a favore della neutralizzazione e la sconfitta dei tentativi di golpe: l'enorme efficacia della mobilitazione popolare, la forza delle idee del chavismo, la legittimità della Costituzione Bolivariana e l'adesione delle Forze Armate Nazionali Bolivariane alla Rivoluzione.
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Traduzione di Marx21.it

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