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Agricoltori di Gaza costretti a distruggere merci destinate all’Europa

(17 Aprile 2013)

Gaza-Ma’an. Domenica scorsa gli agricoltori della Striscia di Gaza hanno distrutto tre tonnellate di erbe aromatiche e spezie andate a male: le merci avrebbero dovuto essere trasportate verso i mercati europei prima che Israele chiudesse i valichi di frontiera.

Muhammad Zuweid, un addetto commerciale di Gaza, ha riferito all’agenzia stampa Ma’an che tre tonnellate di menta, salvia, basilico e dragoncello si trovavano in attesa al valico di Kerem Shalom (Abu Salam), pronte per essere esportate in Europa.

Dopo giorni di chiusura, i beni sono scaduti diventando pericolosi per il consumo, ha raccontato.

Queste erbe non sono oggetto di largo consumo nel mercato locale. Le quantità disponibili eccedono il fabbisogno dei mercati locali, per questo erano state destinate all’esportazione.

Zuweid ha spiegato che a livello locale il dragoncello non viene utilizzato, invece lo si esporta abitualmente all’estero. Per la prima volta quest’anno era stata prodotta per l’esportazione anche la salvia officinalis, la salvia comune.

Lunedì Israele ha chiuso i valichi pedonali di Kerem Shalom e di Erez, dopo che alcuni militanti di Gaza avevano sparato un razzo oltre il confine.

Giovedì Israele ha annunciato che avrebbe aperto il valico di Kerem Shalom per quattro ore il venerdì successivo, per permettere l’entrata di cibo e carburante nella Striscia di Gaza.

Mercoledì, il coordinatore umanitario dell’Onu, James Rawley, ha dichiarato che la chiusura sta intaccando le riserve alimentari e che se continuerà nel tempo avrà ripercussioni “serie”.

“In risposta ad una situazione di sicurezza in via di deterioramento sia dentro che intorno a Gaza, Israele ha annunciato una serie di forti restrizioni nei confronti del movimento di persone e merci da e per la Striscia di Gaza, compresa la chiusura del valico di Kerem Shalom”, ha detto Rawley.

“Queste misure si traducono ora nell’esaurimento dei magazzini di provviste alimentari essenziali, compresi i generi alimentari primari e il gas per cucinare, minando i mezzi di sostentamento e i diritti di molte famiglie indifese di Gaza”, ha dichiarato.

“Se queste restrizioni continueranno, ci saranno ripercussioni serie sulla popolazione di Gaza”.

Traduzione a cura di Elisa Proserpio

Traduzione a cura di Elisa Proserpio per InfoPal

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