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Ricordando Stefano Chiarini

Ricordando Stefano Chiarini

(6 Febbraio 2007) Enzo Apicella
E' morto Stefano Chiarini, un giornalista, un compagno,un amico dei popoli in lotta

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Verso il congresso del PRC

Ordine del giorno presentato dalla segreteria provinciale al Comitato Politico Federale del PRC di Vicenza del 27/09/2004

(9 Ottobre 2004)

PARTE PRIMA

Ci accingiamo al prossimo congresso nazionale in un clima non accettabile. I continui e repentini cambiamenti di linea politica adottati dal segretario durante tutto il suo mandato, ed in particolar modo durante gli ultimi mesi ci impongono di mettere all’ordine del giorno del Partito tutto la questione della democrazia interna divenuta oggi pressoché inesistente.

Inesistente è stata la discussione negli organismi dirigenti e nella base sul processo di costituzione di un vero e proprio soggetto politico quale è la sinistra europea. E’ stato cambiato pure il simbolo del Partito senza passare per la sede congressuale come previsto dallo Statuto. Inesistente è stata la discussione sull’assunzione della non violenza tou-court come paradigma ideologico del Partito. Altresì inesistente è stata la discussione in merito all’apertura di un’ ipotesi di partecipazione del PRC ad un futuro possibile governo Prodi con tanto di ministri. Stessa cosa vale per le dichiarazioni di Bertinotti sull’indizione di elezioni primarie e la conseguente accettazione, in caso di sconfitta, di un programma che non ci appartiene, come ad esempio non ci potrebbe appartenere un’ipotesi di guerra in Iraq condotta dall’Onu. Nessun dibattito nemmeno sull’ipotesi di costruzione di una coalizione democratica e sulle dichiarazioni fatte in merito al rapimento delle compagne Simona e Simona.

Non c’è traccia alcuna nei documenti risultanti dall’ultimo Comitato Politico Nazionale di tutte queste scelte. Crediamo che su questioni di carattere così importante l’intera base del Partito dovrebbe essere coinvolta , non sarebbe comunque sufficiente un voto di un CPN per sancire ad esempio, come già ricordato prima, l’accettazione di un’ ipotetica guerra in Iraq sotto l’egida dell’Onu Nel caso sciagurato venisse accettata l’ipotesi di indire elezioni primarie, dal risultato peraltro scontato per tutti tranne che per il compagno Bertinotti , saremmo costretti ad accettare un logica bipolare che eliminerebbe totalmente il ruolo di un Partito come il nostro che si pone tuttora, almeno ce lo auguriamo , il problema del superamento della società capitalista.

Crediamo dunque di fondamentale importanza che nel Partito venga ristabilita la democrazia interna ed invitiamo tutte le istanze di base a far proprio questo ordine del giorno affinché si ponga fine ad un comportamento ai vertici che definiamo inaccettabile. Ci chiediamo inoltre con che coraggio si vada nei vari luoghi del movimento dei movimenti a predicare la democrazia partecipativa quando la linea politica del Partito stesso viene regolarmente annunciata dalle colonne di Repubblica o da quelle di altri quotidiani borghesi.

Ricordiamo,a testimonianza di quanto detto, che numerosissimi compagni appartenenti a tutte le aree politiche presenti nel PRC hanno inviato a Liberazione, nelle scorse settimane, lettere di protesta in questo senso.

Ci preoccupa inoltre lo sconcertante dibattito scaturito dal Campeggio dei Giovani Comunisti dove, da una sede a dir poco vacanziera e senza possibilità di dibattito, il compagno Ciccio Ferrara ha dichiarato che lo storico simbolo della falce e martello rappresenta ormai un feticcio del quale liberarsi al più presto. Avendo ben presente che i Giovani Comunisti sono stati usati, anche in occasione del precedente congresso, come testa di ponte per importanti cambiamenti di prospettiva politica per il Partito, diciamo fin da subito che per noi la questione del simbolo della FALCE E MARTELLO non deve nemmeno essere presa in considerazione come non deve essere nemmeno presa in considerazione l’ipotesi di costruire un altro soggetto politico sullo scenario italiano che riunisca la cosiddetta Sinistra d’Alternativa. Sino ad ora infatti non abbiamo mai capito, perché mai menzionati, quali dovrebbero essere gli interlocutori interessati a tale progetto.

PARTE SECONDA
( considerazioni di carattere politico )

Vista la mancanza di dibattito numerosissime sarebbero le cose da dire e da affrontare in merito ai punti elencati all’inizio, ma per fare questo dovremmo scrivere, più che un ordine del giorno , un vero e proprio documento politico. In ogni caso il CPP in relazione a tali punti ed in vista del prossimo congresso intende sinteticamente esprimere alcune considerazioni :

ORIZZONTE POLITICO

Il prossimo congresso dovrà indicare al Partito una linea politica valida in vista delle elezioni regionali del 2005 ed in vista delle elezioni politiche, che, se non verranno anticipate , si svolgeranno nel 2006. Per fare ciò sarà necessario dotarsi di una lettura corretta sia dal punto di vista delle politica internazionale sia dal punto di vista della situazione politica nazionale.

INTERNAZIONALE

La situazione politica internazionale vede un quadro assai preoccupante. La guerra imperialista USA per il controllo delle risorse mondiali continua nonostante l’impantanamento nel quale si è trovato il governo americano in Iraq, grazie all’azione della Resistenza irachena. Non crediamo che un’ipotetica successione di Kerry a Bush possa modificare sostanzialmente le politiche statunitensi. E’ assai probabile che Kerry tenti di coinvolgere l’Onu nell’occupazione dell’Iraq in modo tale da tentare di legittimare quella che era ed è tuttora una guerra di aggressione imperialista. In nessuno di questi casi il Partito dovrà sostenere la presenza di truppe in Iraq. La nostra priorità è e deve rimanere il ritiro immediato delle truppe italiane , seguendo l’esempio di Zapatero il quale ha dimostrato un’ intelligenza politica superiore ai nostri D’Alema, Amato, Rutelli ecc..

NAZIONALE

Il governo Berlusconi ha prodotto degli effetti devastanti nella vita sociale, economica e politica del paese. La Riforma Moratti sulla scuola , la legge 30 sul lavoro, la riforma previdenziale , la legge Gasparri e la prossima legge sul federalismo hanno letteralmente cambiato il volto del nostro paese trasformandolo in una Repubblica fondata più sull’impresa che sul lavoro. Non possiamo però dimenticare che molti di questi provvedimenti non sono altro che l’esasperazione delle strade già tracciate dai precedenti Berlinguer e Treu, solo per citarne alcuni. E’ necessario che il PRC si faccia carico di aprire una vera e propria vertenza nei confronti del centro sinistra per far sì, se possibile, di spostare l’asse politico programmatico del centro sinistra a sinistra. L’abrogazione delle leggi liberticide e antisociali fatte dal governo Berlusconi e la questione della pace e del rifiuto della guerra quale strumento di risoluzione dei conflitti, come scritto nella Costituzione Italiana, dovranno rappresentare per il PRC i punti essenziali di conduzione delle trattative.

PARTE TERZA
( indicazioni in vista del congresso )

In relazione a queste considerazioni il CPP chiede, in vista del prossimo congresso, di mettere al centro dei vari documenti politici che vi saranno alcuni punti importanti qui elencati in modo sintetico :

1 IL RISPRISTINO DELLA DEMOCRAZIA INTERNA attraverso un continuo coinvolgimento della base nelle varie scelte ed in particolar modo per quelle di carattere strategico per il Partito

2 IN VISTA DELLE ELEZIONI REGIONALI E POLITICHE costruire delle vere e proprie vertenze su punti chiari cercando di coinvolgere il movimento dei movimenti e gli undici milioni di persone che ci hanno seguito nella difficile battaglia referendaria sull’art 18 ( es. FIOM )

Al centro di tali vertenze vanno messi i seguenti punti :

a) Ritiro immediato delle truppe dall’Iraq e dall’ Afganisthan. Rispetto della Costituzione Italiana in materia di Pace, nessuna concessione di basi Nato italiane per operazioni militari di aggressione, rifiuto di partecipare a misssioni in armi, anche su mandato dell’ONU.

b) Abolizione della legge Moratti e del finanziamento pubblico alle scuole private . Nelle regioni aumento dei finanziamenti per il diritto all’istruzione pubblica.

c) Abolizione della legge 30 , aumento salariale ed introduzione di meccanismi di rivalutazione dei salari sulla base della reale inflazione. Per le regioni, riduzione al massimo possibile dei contratti di lavoro precari nella pubblica amministrazione, monitorizzazione della disoccupazione, interventi per favorire l’integrazione dei lavoratori immigrati , interventi per i soggetti sociali più deboli ( sgravi fiscali e/o affitti ridotti per famiglie monoreddito e ceti meno abbienti).

d) Abolizione dei ticket sanitari per le fasce sociali più deboli a partire da quelli sui farmaci salvavita.

e) Aumento delle pensioni minime , ed abbassamento dell’età pensionabile per i lavori più duri.

f) Abolizione della legge Bossi Fini e dei vergonosi lager chiamati centri di permanenza temporanea.

g) Avvio di piani regionali coordinati per la difesa integrata del territorio, la riconversione delle fonti energetiche e il risanamento ambientale, al di là del restrittivo concetto di “parco”.


Concludiamo dicendo che a grandi linee è su questi punti e non su ministeri , che si dovrà trattare per un’ eventuale ipotesi di partecipazione del nostro Partito a futuri governi regionali e al governo del paese. Accordi siglati per pura convenienza politica saranno, vista la fase attuale , altamente nocivi al nostro Partito per non dire distruttivi. Il PRC deve e dovrà mantenere in futuro ben chiaro il proprio obbiettivo politico : la costituzione di una società alternativa a quella attuale. Un compito che sta nel nome del nostro Partito (Rifondazione Comunista) e che è ben lontano dall’essere raggiunto.


L'ordine del giorno è stato approvato con le seguenti votazioni :

PARTE PRIMA
FAVOREVOLI : 16
ASTENUTI : 4
CONTRARI : 2

PARTE SECONDA
FAVOREVOLI : 14
ASTENUTI : 0
CONTRARI : 8

PARTE TERZA
FAVOREVOLI : 15
ASTENUTI : 0
CONTRARI : 7

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
FEDERAZIONE DI VICENZA

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